Entriamo a Palazzo Grimani

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A Venezia esiste un palazzo che è molto di più di una residenza d’epoca dei patrizi veneziani e sto parlando di palazzo Grimani. I Grimani furono una delle famiglie più potenti e influenti della Serenissima e diede i natali anche ad un doge, Antonio Grimani, il quale acquistò questo palazzo poi lasciato in eredità ai figli e ai nipoti. Giovanni Grimani in particolare (nipote del doge) ne fece un capolavoro di architettura e non solo;

innanzitutto fece restaurare il palazzo dandogli un’impronta simile alle antiche domus romane creando un patio e una corte colonnata, totalmente diverso da tutti gli altri palazzi veneziani e adornò la residenza con splendide opere d’arte che andarono ad arricchire la già cospicua collezione di famiglia. L’intervento più notevole rimane senz’altro la creazione della tribuna Grimani, voluta per raccogliere le numerose statue dell’antichità classica più preziose della collezione.

Si tratta di una sala quadrangolare a pianta centrale con ampie nicchie timpanate coperta da una volta a vela decorata con cassettoni a stucco; il risultato è che vi sembrerà quasi di essere dentro al pantheon di Roma, da cui trasse ispirazione. Raccontare questo palazzo è davvero difficile in quanto il vero stupore è ammirarlo dall’interno; quindi, programmate una visita qui, è d’obbligo (aperto tutti i giorni tranne il lunedì).

Si trova a Santa Maria Formosa, a pochi passi dal ponte di Rialto e, visto che siete in zona, vi consiglio un passaggio alla Libreria Acqua Alta, classificata una delle dieci librerie più belle al mondo e, infine, fermatevi per una pausa gelato da Suso così finirete dolcemente la vostra visita oppure, se sarà ora di cena, alla storica rosticceria Gislon per la mozzarella in carrozza più buona della città.

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