I piloti del futuro
Il 4 e 5 luglio alla Pista Azzurra di Jesolo, la terza tappa della Champions of the Future Academy.
Molto più di una semplice corsa, molto più importante di una comune competizione. L’evento che si svolgerà il 4 e 5 luglio al circuito internazionale di go-kart di Jesolo, è una vera e propria selezione di giovani talenti. Da sempre questo sport è la palestra per i futuri piloti di Formula Uno e da altrettanto tempo la Pista Azzurra è considerata una importante “palestra”: da qui, ad esempio, sono passati piloti poi diventati dei veri e propri protagonisti della F1 come Ayrton Senna.
La Champions of the Future Academy ha l’obiettivo di creare un incontro (e di conseguenza una naturale selezione) tra i migliori giovani piloti a livello internazionale.
La manifestazione è stata creata da Dino Chiesa, considerato uno dei migliori talent scout a livello internazionale.
«La gara di luglio, che ho creato io, è una vera e propria Academy: avremo tutti i piloti con i kart uguali, per vedere all’opera i talenti, visto che vince il più bravo e non chi ha il mezzo migliore. Per quanto riguarda il circuito di Jesolo, ricordo ai tempi di Senna, come venisse già considerato come uno dei più tecnici e faticosi al mondo».
Perché i piloti iniziano dal kart?
«Perché è la base per guidare ad alte velocità. Perché ti insegna il rapporto tra peso, potenza, velocità, reazione nelle curve del pilota, ma anche la gestione dello stress da gare: è tutto molto simile alla Formula Uno. Un tredicenne che va forte con il kart, può tranquillamente guidare anche una F1».

Quindi, se vuoi fare il pilota professionista, devi per forza passare per il kart?
«Certamente! E ti dirò di più: chi vuole allenarsi a diventare un grande pilota, viene ad allenarsi in Italia con il kart. In questa disciplina, infatti, il nostro Paese la fa da padrone; è come dire la Nuova Zelanda per il rugby o gli Usa per il basket».
Oggi i motori attirano ancora molto, perché?
«È uno sport in forte ascesa, tra quelli più visti a livello globale. Per quanto riguarda il kart, magari ci sono tanti che iniziano “per moda” o perché spinti dal papà; poi diventa selettivo, perché è costoso, ma anche molto faticoso».
Ma come valuti Hamilton alla Ferrari?
«Hemilton che, tra l’altro, ho avuto io ai tempi del kart. C’è chi pensa che sia stata fatta solo una operazione commerciale. Io vi dico: aspettate il 2026, quando ci sarà un’auto nuova. Non dimentichiamoci che l’adattamento all’auto nella Formula Uno non è mai facile e che il mezzo oggi è troppo importante. Vedrete che nel prossimo anno ci sarà un cambiamento epocale».
Dino, so che siete molto amici, ma non posso non chiederti com’era Francesco come pilota…
«Era molto forte. Avrebbe dovuto, però, andare avanti, provare altri circuiti, aumentare le esperienze: ma davanti a sé aveva già l’attività di famiglia, per cui il suo percorso si è fermato prima. Penso che, se avesse proseguito, si sarebbe tolto qualche soddisfazione».

La Pista Azzurra è un circuito internazionale di go-kart acquistato e rilanciato da Mario Calzavara nel 1964. Nel 1968 il Campionato del Mondo e, nel 1972, la consacrazione con la Coppa dei Campioni. Negli ha rappresentato un importante punto di riferimento per gli appassionati e, soprattutto, per tutti coloro che volevano intraprendere la professione di pilota.
Nomi come Senna, Prost, Schumacher, Zanardi, Patrese, Capelli, Fullerton, Wilson, Schurmann, Forsmann, Trulli e Fisichella hanno sfidato i limiti della velocità e dell’abilità su questo circuito senza eguali. E poi, più di recente, Hamilton, Rosberg e Alonso.