Il mio sogno vola con me
Marco Secolo è diventato pilota a soli 18 anni. E’ tra i più giovani d’Italia
Quando era piccolo scriveva nei temi che il suo sogno più grande era quello di diventare pilota. E chissà, da allora, a quanti Air Show ha assistito, a bocca aperta. Ed ora può, orgogliosamente, dire di essere anche lui parte di quel meraviglioso mondo dei piloti d’aereo. Marco Secolo lo scorso fine dicembre, a soli 18 anni, ha conseguito la licenza di pilota d’aereo privato, diventando uno degli aviatori più giovani d’Italia. Una storia fatta di passione e tenacia.
Marco, quando è nata questa tua passione?
«L’ho sempre avuta. Ricordo che, alle elementari, scrivevo nei temi che il mio sogno era quello di diventare pilota d’aereo. Mi sono così iscritto all’istituto aeronautico Feling di Treviso e alla Asd, scuola di volo che ha la sede all’aeroporto Canova, sempre della stessa città».
Qual è stato il tuo percorso per conseguire la licenza?
«Ho portato a termine l’esame teorico Enac nel 2021 dopo ben 120 ore di lezioni teoriche, con esame all’aeroporto di Roma Fiumicino, e l’esame pratico di volo con esaminatore Enac dopo una cinquantina di ore passate in cielo. La licenza di pilota privato il 22 dicembre scorso».
Cosa prevede l’esame teorico? E la pratica?
«Prevede la risoluzione di circa duemila quiz per la preparazione dell’esame. Nello scorso dicembre, poi, sono salito per la prima lezione di volo con l’istruttore e da lì, volo dopo volo, fino a portare a termine questo risultato, ovvero pilotare un aereo prima di guidare un’auto».
Ti ricordi quando hai pilotato per la prima volta da solo?
«Come potrei dimenticarlo. Era il 19 maggio del 2021. Un volo attorno all’aeroporto di Treviso con due circuiti, di cui un touch and go e un full stop, di una durata di circa 15 minuti, ma di grande intensità. Un’emozione e una esperienza che non scorderò mai, per tutta la mia vita. Una volta allineato in pista e dopo avere staccato le ruote da terra, ho provato una sensazione di libertà e tranquillità, applicando tutto ciò che avevo imparato, cercando di fare tutto al meglio».
Quando hai iniziato a… girare?
«Durante la terza parte del corso di pilotaggio, oltre all’aeroporto di Treviso, ormai mio punto di riferimento, ho iniziato a spostarmi e ad esplorare altri aeroporti, come Padova, Thiene, Verona Boscomantico, Venezia, Asiago… fino a quello di Forlì con un volo da solista della durata di ben due ore e mezza».
Chi ti senti di ringraziare per questo risultato?
«Tutti coloro che mi hanno sempre sostenuto, a cominciare da mamma Samanta e papà Michele, i notti e tutti i familiari. Ora l’obiettivo è entrare come pilota all’accademia aeronautica militare, proseguendo con le successive licenze di volo, al fine di diventare un pilota civile»