Parole da premio Nobel

Oltre 520 milioni di dischi venduti, candidato al Premio Nobel per la Letteratura, il suo ultimo libro è in testa alla classifica Amazon.

Maestro, come è nata l’idea dello spettacolo che ha presentato a Jesolo, al Festival Aqua, accompagnato da Gioni Barbera, uno dei più grandi pianisti in attività?

«Probabilmente la voglia di raccontare le mie canzoni anche attraverso aneddoti, storie personali, rapporti con artisti che hanno segnato sicuramente la mia vita, ma probabilmente anche la loro. E poi salire sul palco accompagnato da Gioni Barbera è un privilegio, per me e per il pubblico».

Probabilmente la domanda è banale, ma io gliela faccio lo stesso: dovesse scegliere una canzone tra quelle che ha scritto?

«Scelgo “Dormi amore”, un testo scritto pensando a mia moglie e a quando io non ci sarò più, considerata la differenza d’età che c’è tra noi. Qualcuno l’ha definito un testo meraviglioso e commovente, ma devo dire che l’interpretazione di Celentano ha contribuito a fare entrare la canzone nel cuore della gente, in particolare delle donne».

Una curiosità: immagino non esista una regola valida per ogni autore, ma nel suo caso nascono prima i testi o prima la musica?

«Sempre prima la musica, assolutamente. Le parole, per trasmettere emozione, devono essere in armonia con la musica, entrare nell’anima delle note. Pensieri e parole, per l’appunto (è il titolo di una delle canzoni più famose di Battisti, ndr)».

Cos’ha pensato quando ha saputo di essere candidato al Nobel per Letteratura? Nel 2016 è stato assegnato a un altro grande poeta prestato alla musica, Bob Dylan, mica roba da poco…

«Direi una grande emozione, a prescindere da quello che succederà. Ritengo sia un riconoscimento per tutto il lavoro svolto nella mia vita e gli attestati di stima gratificano sempre. E, anche in questo caso, a prescindere».

Nel 1992 ha fondato il CET – Centro Europeo di Toscolano, con lo scopo di valorizzare figure potenzialmente emergenti della musica: un bilancio ha voglia di farlo?

«Direi eccellente, considerato che ad oggi abbiamo seguito circa 2500 allievi tra i quali, giusto per fare un nome, Arisa. Il CET è stato riconosciuto come Centro di Interesse Pubblico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la sua unicità a livello nazionale, ed è Centro di Eccellenza Universitario della Musica Popolare. La nostra didattica, inoltre, è stata analizzata e condivisa da Università importanti come quelle di Boston e di Harvard. Insomma, una bella soddisfazione».

Il suo ultimo libro, “La rinascita”, è il più venduto su Amazon…

«Ho sempre seguito uno stile di vita corretto e questo libro racconta un’esperienza nata oltre vent’anni fa all’Università di Siena. Del resto, la cosa più importante della vita è la salute, giusto?».

Mogol era stato a Jesolo alla fine degli anni Novanta: un concerto in piazza Aurora con Mario Lavezzi e i ragazzi del CET per ricordare Battisti, mancato da poco. Parlare con lui dopo tanto tempo è sempre un’esperienza affascinante, forse straordinaria: allora, per rimanere sul pezzo, tu chiamale se vuoi… emozioni.

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