Zero Assoluto – Jesolo, una figata
Gli Zero Assoluto protagonisti di Teenage Dream, l’evento che si è svolto sulla spiaggia del faro. Per loro è stato un ritorno a Jesolo.
Punto di riferimento di una intera generazione, che oggi li considera come i fratelli maggiori della nuova scena pop, Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi, ovvero gli Zero Assoluto, hanno ricominciato a calcare i palchi di tutta Italia. Ed il primo marzo saranno al Forum di Milano. A Jesolo, oltre settemila giovani li hanno applauditi e cantato le loro canzoni, ufficialmente senza tempo. Ecco cosa ci hanno raccontato.
Jesolo è la conferma del vostro ritorno sui palchi: com’è ritornare a cantare davanti a migliaia di persone?
«Siamo tornati a cantare dallo scorso anno e siamo rimasti stupiti di ogni palco che abbiamo riempito. Jesolo è stato bellissimo perché svoltosi in una location incredibile, con tantissima gente. Tra l’altro per noi è stato un déjà vu visto che c’eravamo già stati tanti anni fa e ritornare e ritrovare lo stesso entusiasmo è stata una grande figata».
Ma cos’ha significato tornare a cantare?
«Non potremo mai rinunciare alla nostra musica. Tornando a suonare, abbiamo ritrovato il nostro pubblico che nel frattempo è cresciuto, ha fatto figli, ha superato delusioni o trovato l’amore. Come noi d’altronde».
E sentire la gente cantare le vostre canzoni?
«Nella loro voce abbiamo sentito risuonare tutto quello che gli è successo in questi anni, con consapevolezza e maturità. Le nostre canzoni hanno acquisito un nuovo significato e valore».
Avete annunciato il concerto speciale al Forum di Milano: cosa dovremo aspettarci?
«È l’obiettivo che ci siamo dati per questo inverno, che ovviamente passerà attraverso tanti altri appuntamenti. Al Forum sarà una super festa, strutturata per cantare per due ore all’infinito, per tutto il tempo, com’era già stato a Roma. Chissà, magari con delle sorprese e degli ospiti… Annunciare il concerto al Forum è per noi un nuovo stimolo per concentrarci sulla nostra musica, abbiamo tanti progetti e tante nuove canzoni che faremo uscire quest’anno che non vediamo l’ora di condividere con chi ci supporta da sempre».
A quale canzone siete maggiormente legati?
«Siamo legati a tutte le canzoni. Magari un po’ di più alle prime, quelle che ci hanno fatto vivere delle emozioni inedite, come la gente che inizia a cantarle… Le prime canzoni che ci hanno in qualche modo cambiato l’approccio alla musica».
Si percepisce la vostra sintonia: è frutto di un rapporto che va oltre la musica?
«Certo, il nostro è un rapporto anche fuori dalla musica, che c’è sempre stato, visto che siamo cresciuti insieme. Abbiamo iniziato conoscendoci tra i banchi del liceo classico Giulio Cesare di Roma. Poi è continuato perché è scattata una passione in comune che è quella per la musica che ancora oggi, anche a distanza di una città, ci fa sentire tutti i giorni e ci fa sognare nuovi progetti. Anche perché la musica, per come l’abbiamo vissuta, ci regala il privilegio di sognare e costruire ogni volta cose».
Matteo, quindi è vero che… ti sei sposato? Giusto per citare il verso il una vostra famosa canzone.
«Sì – risponde sorridendo assieme a Thomas – in qualche modo proprio ripercorrendo il percorso predetto dalla canzone “Per dimenticare”».