Elisa, la sarta che… ha la stoffa
Abbiamo incontrato Elisa Pizziol, sarta e concorrente di “Tailor Made – Chi ha la stoffa?”, programma televisivo in onda su Discovery+ e su Real Time.
Elisa, partiamo dall’inizio, visto anche la tua recente partecipazione televisiva, ci racconti in cosa consiste il tuo lavoro?
«Ho partecipato al primo talent sulla sartoria italiana e, oltre ad essere stata un’esperienza pazzesca, mi ha dato la possibilità di farmi conoscere come sarta. Cucio abiti su misura, ho fondato un piccolo brand “Vita Sartoriale” e mi diverto reinventando vecchi capi, dimenticati dentro agli armadi delle mie clienti, perché la moda può essere circolare!».
Il lockdown, nel suo disagio e nelle sue difficoltà, ti ha concesso una grande opportunità: come ti sei reinventata?
«Alle spalle ho una carriera da Store manager, visual e buyer per negozi ma, come molte persone, con il primo lockdown ho perso il lavoro. Volevo ricostruire il mio futuro da ciò che mi rendeva felice e l’unico accesso verso il mondo era la rete. Mi sono iscritta ad una scuola professionale di sartoria, la mia grande passione, che, causa pandemia, svolgeva tutte le lezione online. Mi sono rimessa a studiare investendo ciò che avevo da parte per: macchine da cucire, strumenti da taglio, stoffe e modificando una parte della casa in laboratorio».
Qual è l’aspetto più difficile da valorizzare del tuo lavoro e come utilizzi i canali digitali per farlo?
«Il mio lavoro è puro artigianato; sembra un paradosso fondere un’arte antica come la sartoria con il digitale, invece credo sia ormai fondamentale per trasmettere ad un bacino molto più vasto ciò che significa avere un capo su misura spiegando inoltre i vari tipi di tessuto che indossiamo e che non dovremmo mai acquistare».
Cosa consigli a un giovane appassionato che desidera intraprendere il tuo medesimo percorso?
«Il mio consiglio è quello di non perdere mai l’entusiasmo in questo meraviglioso mestiere fatto di creatività ed ingegno; ma, soprattutto, non smettere mai di studiare perché la sartoria si evolve in continuazione».