Elisa Motterle e il galateo
Nel nuovo numero di ViviJesolo vi presento Elisa Motterle: dopo una carriera nell’editoria per il gruppo Condé-Nast e un’esperienza di oltre 15 anni come manager per alcuni dei più importanti gruppi mondiali del lusso, da diversi anni si occupa esclusivamente di galateo, e nel 2022 ha fondato Italian Etiquette Society, la prima realtà italiana interamente dedicata alla formazione e alla divulgazione delle buone maniere.
Unica professionista in Italia ad aver conseguito la certificazione di trainer presso la International Etiquette and Protocol Academy di Londra, è specializzata in Business Etiquette e Galateo Internazionale.
Ha raffinato le sue competenze presso l’Institut Villa Pierrefeu, l’unica finishing school ancora esistente in Svizzera e ha conseguito il diploma di Maggiordomo presso The British Butler Institute, una delle più autorevoli istituzioni in questo settore.
Oggi, Elisa Motterle offre percorsi di formazione per aziende e per privati, è un’autrice pubblicata (i suoi libri, Bon Ton Pop e Bon Ton Pop a Tavola sono due Best Seller di Harper&Collins) e divulgatrice sui social: su Instagram ha una community di più di 85mila persone che ogni giorno tramite le sue storie scoprono Pillole di Etiquette e consigli di Bon Ton.
Per lei, le buone maniere sono un modo per stare bene con noi stessi e con gli altri, per tirare fuori il meglio dalle persone e dalle situazioni.

Da dove è nata la passione per il tuo lavoro e per le competenze che diffondi attraverso i tuoi canali social?
Quella per le buone maniere è una passione che mi accompagna fin da quando ero bambina, e ho visto per la prima volta il film “Sissi” con Romy Schneider. Avevo forse cinque o sei anni, e ho deciso che da grande avrei voluto vivere a corte: per realizzare il mio sogno era indispensabile studiare buone maniere e il galateo. Ho convinto i miei genitori a farmi studiare in collegio, il resto è storia: ancora oggi però continuo la mia formazione.
Sebbene tu sia molto esposta online, immagino che siano altrettanto importanti le relazioni offline e il rapporto diretto con gli utenti, che spesso incontri anche dal vivo in eventi e speech: come curi la tua community?
La società oggi è veloce, multitasking, informale: la vera cura per l’altro è l’attenzione, e cerco di tenerlo a mente in ogni interazione, online e offline. Nel secondo caso, durante le nostre Etiquette Experience creiamo un’esperienza unica per le partecipanti, e al contempo abbiamo occasione di incontrare le persone, confrontarci con loro, creare sinergie e relazioni. Forse è la parte che preferisco del lavoro.


Quanto è stato importante per il tuo business focalizzare la comunicazione con contenuti sempre pertinenti e in target con il tuo pubblico?
È fondamentale, ed al contempo una vera prova di incastri: c’è il preconcetto che la mia materia sia frivola, che non si applichi alla “vita reale” ma non è così. È anche comunicazione, psicologia, storia… e trasmettere tutto ciò sui social è una bella sfida.
Cosa consigli a un professionista del tuo ambito che desidera comunicare in modo efficace con i social network?
I social non sono il mio lavoro principale, quindi lo dico da profana: pianificare con furbizia (ad es, registra tutti i video del mese in una volta), ma soprattutto: mai mai mai copiare qualcun altro! Creare il tuo brand, il tuo “personaggio” unico fa sì che le persone abbiano più chiaro chi sei e di cosa ti occupi.