Sì, SI PUÒ
Ho ancora negli occhi e nella mente lo spettacolo del 5 settembre. In piazza Mazzini (sì, “quella” piazza), un concerto di musica classica. E già questo può avere dello straordinario.
C’è di più: ad esibirsi una grande orchestra, come quella dei “Virtuosi Italiani”, diretta da una grande professionista come Beatrice Venezi. Un evento cui, come ViviJesolo, abbiamo dato molta evidenza. É vero, lo facciamo con tutte le manifestazioni più importanti che meritano dei focus, rafforzati dalle interviste ai protagonisti che poi raggiungono la città, che siano cantanti, attori, autori di libri, intrattenitori o, è questo il caso, maestri d’orchestra. Ma, in questo caso, abbiamo deciso di dargli quella spinta giornalistica perché, oltre all’importanza dello spettacolo in sé, c’era quel valore aggiunto che si è voluto dare. Piazza Mazzini, forse la toponomastica più conosciuta al mondo (e non è un modo di dire) assieme a via Bafile, negli ultimi tempi ha rischiato di prendere una pericolosa devianza, forse più nell’immaginario collettivo che nella sostanza, alimentato da alcuni episodi che si sono ripetuti e che hanno costretto a prendere decisioni importanti per l’ordine pubblico, con una attenzione particolare.
Il progetto, che parte dal Comune ma che, necessariamente, deve coinvolgere tutti, è quello di (ri)fare di questa piazza, il salotto buono di Jesolo. E, come riuscirci? La spiegazione si può ricercare in una frase che ci disse la stessa Venezi nell’intervista che le avevamo fatto qualche settimana fa: «Personalmente credo tantissimo nel valore della musica e della cultura in ottica sociale. Lo dicono anche studi scientifici: essere esposti al bello, possibilmente fin dalla più tenera età, porta a ricercare il bello anche da adulti. Ritengo fondamentale, in una società come la nostra, il ruolo della musica come azione educativa».
Il bello per sconfiggere il grigiore. Una prova generale era stata già fatta un paio di estati fa, portando in piazza Mazzini il “Lungomare delle Stelle” (con Tania Cagnatto), in una serata diventata spettacolo e che vide riversarsi molte famiglie, tanti bambini e ragazzini.
Era il segno che si poteva, si può.
Ed ecco, allora, l’idea della svolta: un grande concerto di musica classica. Così è stato, con l’evento inserito in quel contenitore di arte, musica e spettacolo che è il Bam (a proposito: le ottime idee arrivano ancora dagli jesolani). E l’effetto è stato straordinario. Piazza piena, silenzio a volte surreale, standing ovation. Il “bello” aveva vinto.
Ora avanti su questa strada. Perché si può.
Si può tutto. Anche essere tutti realmente propositivi. Criticare dove, come e quando serve. Aiutare a crescere ulteriormente. Si può, se siamo uniti, se guardiamo nella stessa direzione.
Si può. Perché, parafrasando una frase di un noto film: Questa è Jesolo!









