Grazie, so sbagliare da solo
Non seguo il Giro d’Italia, ma non mi perdo le tappe sulle nostre Dolomiti.
E non mi sono perso quella del 24 maggio che è passata per Jesolo. Molto belle immagini tivù. Significative le parole del commentatore. Sottolineava che, chi viene in vacanza a Jesolo, Eraclea e Caorle, trova una accoglienza calorosa, che diventa facilmente amicizia. Un bel biglietto da visita! Certo, la tappa ha richiesto qualche sacrificio. Dall’una alcune strade erano chiuse. Lo si è saputo con buon anticipo e ci si poteva organizzare. Eppure c’è sempre qualcuno cui non va bene nulla. Sono esemplari – rari, per fortuna – che hanno un bisogno, quasi esistenziale, di fare il bastian contrario. Ne ho sentito uno la mattina del 24 maggio. Non avrei voluto parlarne. Ma lasciatemi sfogare. Non sopporto, né le ho mai sopportate – le critiche “sapute” di chi non sa nulla, credendo di sapere tutto.
Di chi spara banalità convinto di pronunciare perle di saggezza. Quanti soldi ha speso Jesolo? Lui si sarebbe fatto valere con l’organizzazione del Giro che prende un sacco di soldi dagli sponsor. E perché mai un cittadino jesolano che paga le tasse deve subire una limitazione alla sua libertà di movimento? A beneficio di chi? Dei soliti albergatori e commercianti? Credetemi: se la tappa non fosse passata per Jesolo avrebbe sproloquiato sull’occasione perduta. Francamente pensavo che personaggi simili non esistessero più. Ne avevo conosciuti all’epoca in cui ero assessore. Non era la critica a darmi fastidio, ma la banalità delle argomentazioni pronunciate con saccente sicumera. Per costoro avevo un’unica risposta: grazie, so sbagliare da solo!