Quando l’auto è ferma

Sosta con l’aria condizionata accesa: sanzioni pesanti per i trasgressori

Il Codice della Strada non permette di sostare col motore dell’auto acceso, si rischia una sanzione elevata. Lasciare l’auto in sosta con il motore acceso è uno dei comportamenti vietati e, quindi, puniti dalla legge italiana e comporta una sanzione che varia da 223 a 444 euro. Forse non tutti lo sanno, ma vediamone insieme alcuni accorgimenti.

Cosa si rischia nel lasciare l’auto in sosta con motore acceso?

Si tratta di una delle sanzioni meno conosciute dagli automobilisti, eppure il Codice vieta questo comportamento. A volte capita di sostare all’interno della propria macchina, lasciando acceso il motore, sia perché abbiamo messo in funzione l’aria condizionata e, quindi, vogliamo scaldare o raffreddare l’abitacolo, sia per altri motivi, come l’attesa di qualcuno che ci raggiunga, un amico, la morosa o un parente che esce di casa per salire in auto con noi. Ebbene, forse non tutti lo sanno, ma questo tipo di condotta in auto è vietata. Sostare con il motore acceso, infatti, prevede una sanzione che varia da 223 a 444 euro. È anche vero che questo comportamento, purtroppo abbastanza frequente, molto spesso non viene tenuto in considerazione dagli organi di Polizia. Questo non significa che possiamo disattendere la norma pensando di passarla sempre liscia. È bene, quindi, sapere cosa comporta lasciare l’auto in sosta con il motore acceso.

Quando è vietato tenere il motore dell’auto acceso

L’articolo del Codice della Strada di cui sopra, parla dell’infrazione col motore acceso durante la sosta dell’auto. Secondo quanto prescritto dalla Legge, infatti, è vietato “tenere il motore acceso durante la sosta del veicolo allo scopo di mantenere l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo”. Con le parole “impianto di condizionamento” il Codice indica il sistema che consente di riscaldare o raffreddare l’abitacolo, a seconda della stagione. Bisogna quindi capire quando si rischia la sanzione per sosta con motore acceso, la “fermata” è infatti possibile.

La differenza tra sosta e fermata auto

C’è una differenza importante tra la sosta e la fermata dell’auto. Il Codice della Strada, per fermata, intende la sospensione temporanea della marcia, anche in area dove non è permessa la sosta, per consente alle persone di salire o scendere dal veicolo e per esigenze di brevissima durata.

La sosta, invece, è differente, perché comporta la sospensione della marcia per più tempo, con possibilità che il conducente si allontani anche dal veicolo (è la chiara situazione di parcheggio). Il conducente dell’auto non può sostare per lunghi periodi di tempo col motore acceso, se non vuole andare incontro alla sanzione prevista dalla Legge.

Sosta con motore acceso: i motivi della sanzione

Penso sia facile per tutti capire i motivi per cui chi sosta per lungo tempo con il motore dell’auto accesa viene punito dalla Legge. Si tratta di una decisione intelligente e essenziale, volta a proteggere l’ambiente e la qualità dell’aria che respiriamo, una tematica molto importante di questi tempi e la sanzione è stata ideata per evitare che le vetture emettano sostanze nocive superflue, in momenti in cui si potrebbero evitare. L’obiettivo principale è semplice, quindi, e riguarda senza alcun dubbio l’inquinamento atmosferico. È una delle tante norme che negli ultimi decenni sono state introdotte nel nostro ordinamento per ridurre l’inquinamento generato dal traffico stradale.

Per altro, La sicurezza e la tutela della salute delle persone, nonché  la tutela dell’ambiente nella circolazione stradale”, rientrano tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato”  e riguardano  i principi fondamentali   del Codice della Strada.

Vi raccomandiamo prudenza alla guida  e ricordate sempre che “Nella vita non c’è la marcia indietro” (Alex Zanardi)

Pensa alla vita…guida con la testa!!! – Campagna permanente per la sicurezza stradale ANVU – Associazione Professionale Polizia Locale d’Italia –  www.anvu.it

a cura del Commissario Capo STEFANO BUGLI e del Commissario Principale SALVATORE SIGNORELLI

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