Siamo quello che siamo
Stavo quasi rischiando il blocco dello scrittore. Dicono che ogni tanto capiti quando hai già riempito pagine e pagine di esperienze, vissuti, storie e ti fermi davanti al foglio bianco perché temi di essere ripetitivo o retorico.
In fin dei conti, cosa c’è di nuovo che ancora non abbiamo raccontato? Siamo a giugno, è iniziato un altro tour all’interno di quel luna park immenso che è una città turistico-balneare come la nostra. Ci sono eventi, manifestazioni, territorio da scoprire, sport da praticare o da applaudire, relax e, soprattutto, accoglienza, nelle sue varie forme.
Ci sono le festività care agli ospiti di lingua tedesca, quelle che, fin da piccoli, abbiamo imparato a ripetere come uno scioglilingua (o un mantra, fate un po’ voi): Ascensione, Pentecoste e Corpus Domini. Il più delle volte non ne comprendiamo fino in fondo il preciso significato religioso, ma sappiamo che coincidono con l’arrivo di migliaia e migliaia di persone, tante delle quali qui hanno ricordi, amicizie, pezzi di storie, praticamente come a casa. Ci sono le domande di sempre: quali grandi eventi avremo questa estate? O, meglio: quando ci saranno “Le Frecce”?. Tutte cose che sappiamo e che ci fanno sorridere nel ricordarle, perché fanno parte di noi stessi.
E, allora, come riempiamo questo foglio bianco?
Siccome non sono uno scrittore, ma un giornalista, mi è più facile (o meno difficile) cercare nella realtà e approfondire prendendo da ciò che succede. Mettendo, poi, assieme i vari pezzi per trarne un senso.
San Giovanni Battista. Ovvero Equilium in Festa. Ovvero la nostra storia e il nostro presente. Guardando al futuro. Da qualche anno questo appuntamento, che ci identifica come città e ci fa ricordare da dove arriviamo, prevede una serata che può essere considerata la sintesi di ciò che siamo.
È la Cena delle Contrade. Di per sé, a guardarla in modo asettico, potrebbe dire poco: una lunga tavolata in centro storico, i semplici piatti tipici “di una volta” (che poi sono anche quelli “di adesso” e sono molto saporiti), un po’ di musica. Eppure.
Eppure è il fare comunità, sintesi della capacità di crescere. È anche il fare accoglienza, che è ciò che ci caratterizza, nel turismo e non solo. È la valorizzazione del territorio, quello che vogliamo fare scoprire ai nostri ospiti. È il rispetto della nostra storia e dei nostri valori.
Ed è come se, da questa serata, da questa cena, si ripartisse ogni anno con più vigore e con più orgoglio.
E, allora, venite: siamo ben felici di favi sedere al nostro tavolo.
Benvenuti a Jesolo. Benvenuti a casa vostra.









