L’ozono terapia in Veterinaria

L’ozono terapia o, più correttamente, l’ossigeno-ozono terapia, prevede l’utilizzo di una miscela gassosa (costituita per il 98% da ossigeno puro e il 2% di ozono) a scopo terapeutico, per persone e animali. L’ossigeno è abbastanza intuibile che abbia degli effetti benefici sui tessuti: essi, infatti, necessitano sempre di ossigeno. La piccola concentrazione dell’ozono (O3 – forma triatomica dell’ossigeno), viene dai tessuti rapidamente riconvertita in O2( ossigeno) e nel fare ciò l’organismo attiva dei meccanismi molto importanti, che saranno molto utili al paziente per migliorare il suo stato.

Sono molti i campi di applicazione, ma quelli più noti sono sicuramente la fisiatria, l’ortopedia (trattamento delle ernie discali e artrosi della colonna e di altre articolazioni), l’immunologia e l’allergologia (è possibile tenere a bada la riattivazione virale, migliorare l’assetto immunitario del paziente e ridurre lo sbilanciamento allergico), l’oncologia (supporto al paziente nel percorso oncologico tradizionale, ne migliora reattività ai trattamenti e minimizza gli effetti collaterali).

Le controindicazioni sono minime e riguardano l’ipertiroidismo e gli stati febbrili. La frequenza della terapia varia a seconda del quadro clinico del paziente, ma spesso si tratta di sedute settimanali, ripetute a cicli.  In veterinaria solitamente si trattano la maggior parte delle patologie in 3-4 sedute. “Ho conosciuto questo approccio terapeutico perché proposto a mia madre per migliorare il suo stato doloroso della colonna vertebrale, determinato da artrosi e dalla presenza di almeno due ernie lombari.

Visto il successo terapeutico, ho preso informazioni dai medici sull’applicazione anche in ambito veterinario”, dice la dottoressa Silvia Santi, una luminare in questo ambito quando ancora in medicina veterinaria questa pratica era completamente sconosciuta. In genere le iniezioni di ossigeno ozono non sono dolorose e si praticano ambulatorialmente senza alcuna sedazione.
Il cane avverte sicuramente l’infissione dell’ago, che però è molto sottile.

Probabilmente alcuni soggetti avvertono delle sensazioni di lieve bruciore e questo è deducibile dalla reazione dell’animale che contrae i muscoli pellicciai e da quanto riferiscono i pazienti umani che si sottopongono a questi trattamenti ma la “mano” delicata dell’operatore e l’empatia con il paziente peloso aiutano a minimizzare la paura ed il fastidio del trattamento.

Autore /

Debora Severo è una fisioterapista ed osteopata “umana” e svolge attività di libera professione nel suo studio di Vicenza e di Jesolo . È inoltre, specializzata in osteopatia animale, applicata al cane e collabora con diversi centri cinofili : “8 abbài sotto al cielo” a pordenone , Lulen club , Padova e Wonderdog a Vicenza oltre a svolgere attività specifica applicata agli equini.

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