Yes we can

Avete provato a fare una passeggiata in questi giorni? Sì, voi che state leggendo. Voi turisti settembrini, voi atleti che avete raggiunto la nostra città per vivere una bella esperienza di sport magari sognando di portare a casa una medaglia, o voi operatori turistici di qualsiasi settore vi occupiate. E voi cittadini di Jesolo, felici di vivere in una città turistica come la nostra, ma che ogni tanto desiderate di averla tutta per voi. L’avete fatto? E cosa avete notato?

Settembre porta con sé un misto di emozioni e sentimenti, a volte contrastanti, avvolti da un’aria un po’ diversa (sinceramente più fresca di quanto ci aspettavamo…). Un po’ come re Leonida, in “300”, che getta l’elmo e lo scudo a terra, inginocchiandosi, sfinito, prima di sferrare l’ultimo attacco a Serse I di Persia, c’è chi guarda ad ottobre come possibile chiusura. Altri, come ne La corsa più pazza del mondo, dopo avere tirato a mille all’ora per tre mesi, hanno l’inevitabile desiderio di fermarsi un attimo ai box per fare il pieno di energie; un “attimo” che dura quasi sempre fino alla prossima primavera. 

E dov’è il “contrasto” cui facevo riferimento? Chiederete voi.

Nel desiderio, da tempo espresso, di arrivare a quello che veniva definito (impropriamente, scopriremo) “allungamento della stagione”. Ovvero potere sfruttare (brutta parola, ma non me ne veniva un’altra per rendere l’idea) la città, anche dal punto di vista economico, per un periodo più lungo rispetto alla classica stagionalità estiva.

Penso, senza presunzione, che, debbano esserci due consapevolezze di fondo: frantumiamo una volta per tutte il concetto di “allungamento”, perché la città va pensata e vissuta per quello che può offrire nei diversi momenti dell’anno. Gli ombrelloni, la tintarella, il surf, eventi in spiaggia… saranno sostituiti da spa, piste ciclabili, visite culturali ed eventi al PalaTurismo. Altri mesi, altre stagioni, altre proposte.

E la città si modella attorno a questa idea. Ecco, allora, l’importanza dei grandi eventi (negli ultimi anni si è data una accelerata a questo progetto, vedi anche quello che avremo da qui alle prossime settimane e mesi), delle piste ciclabili, della creazione di momenti culturali di spessore. Se ci si crede, si può. Ognuno per la propria parte.

E qui arriviamo alla seconda consapevolezza. Rischiando di essere ripetitivo e petulante: decidiamoci se vogliamo essere una città grande o una grande città” (ovvero se vogliamo realmente iniziare a pensare in grande). Alla fine tutto ruota attorno a questo.

I nostri ospiti sono già pronti a questa trasformazione. Lo dimostrano le prenotazioni di settembre, ma anche l’affluenza di primavera, proprio grazie agli eventi, o alla grande affluenza di dicembre e gennaio.

Noi, di ViviJesolo, nel nostro piccolo abbiamo deciso di crederci.

Lo dobbiamo al ruolo che da 30 anni abbiamo, di informazione e di comunicazione: 11 numeri, che ora diventano 12 con questo che state per sfogliare, in uscita in un periodo in cui la città offre numerosi grandi eventi, con migliaia di persone che raggiungeranno Jesolo e che meritano di essere informate, così com’è giusto lo siano tutti i nostri concittadini. Con l’obiettivo di fare un ulteriore sforzo anche per la prossima primavera.

Perché per Jesolo questa è solo un’altra stagione, non la fine di tutto.

In fin dei conti, può esistere l’isola che non c’è.

Noi ci crediamo. Yes, we can.

Giornalista professionista, da anni è corrispondente per il NordEst di RTL 102.5 (operando nei settori informativi della cronaca nera, bianca e politica ed inviato per la redazione sportiva dallo stadio di Udine) e de Il Gazzettino. E’ stato autore e conduttore di programmi televisivi di emittenti regionali. Segue uffici stampa, soprattutto in ambito turistico. Moderatore di convegni. Presentatore di rassegne di incontri con gli autori di importanza nazionale e internazionale. Da tre anni è direttore responsabile della rivista ViviJesolo.

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