Lucio Corsi, un vero duro

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C’è qualcosa di profondamente romantico e spiazzante nella parabola artistica di Lucio Corsi: da outsider schivo e surreale, è riuscito a imporsi nel panorama musicale italiano con la forza di un vero duro.

Il suo ultimo album, Volevo essere un duro, uscito in copia fisica l’11 aprile, è balzato subito in vetta alla classifica FIMI, consacrandolo definitivamente come una delle voci di questo 2025. Dopo l’inaspettato, quanto meritatissimo, secondo posto all’ultima edizione del Festival di Sanremo, Corsi rappresenterà l’Italia al prossimo Eurovision Song Contest: un traguardo impensabile fino a poco tempo fa, ma perfettamente in linea con il suo percorso fuori dalle righe.

Classe 1993, Lucio Corsi ha sempre portato con sé l’eco delle colline della sua maremma, mescolandola con un immaginario freak, glam e fiabesco. Dopo gli esordi, ha continuato a scolpire una figura artistica eccentrica, teatrale, a metà tra Ziggy Stardust e un cantautore italiano d’altri tempi.

La sua partecipazione a Sanremo è arrivata come un fulmine a ciel sereno: il brano in gara “Volevo essere un duro” ha stregato sia gli addetti al settore con il Premio della Critica “Mia Martini”, sia il pubblico, ben più esigente, portando Lucio dritto sul podio, secondo solo a “Balorda Nostalgia” di Olly. Il brano da il titolo al suo ultimo album, composto da nove tracce, tra cui la già famosa “Francis Delacroix”,  un talking blues che come dice lui stesso, parla del “bugiardo più autentico che abbia mai conosciuto”.

Volevo essere un duro è un disco particolare, un manifesto di chi e per chi, rimanendo se stesso, ha accettato ogni aspetto della propria diversità, trasformandola in una forza dirompente. Lucio è esattamente questo: glam rock, cantautorato italiano anni ’70, una punta di space pop e tanta libertà.

I DNA CONSIGLIANO..

Lucio Corsi – Volevo essere un duro

Samuele Bersani – L’oroscopo speciale

Negrita – XXX

I DNA sono un trio acustico formato da Marta Piras alla voce, Davide Pasqual, voce e chitarra ritmica, e Nicolò Cibin, voce e chitarra solista. Formati nel 2014, propongono un vasto repertorio appartenente ad ogni generazione: dagli anni 60, fino agli ultimi successi. Il tutto riarrangiato in acustico e a tre voci.

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