Le parole che ti ho detto

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Le parole dette ai nostri figli possono fornire affetto e incoraggiamento o avere conseguenze negative sulla loro autostima.

1. “Sei cattivo, gli altri sono più buoni”.

Può essere sbagliato ciò che fanno, non ciò che sono: dire loro che sono “cattivi” significa mettere un’etichetta che faticheranno a togliersi di dosso.

2. “Non è niente”, “hai paura di tutto”.

Minimizzare non funziona. I bambini così si sentiranno non accolti e compresi: va invece insegnato che possono sempre dirci come stanno e noi li possiamo aiutare.

3. “Se fai così, non ti voglio bene”.

L’affetto che ci lega non va mai usato come ricatto. Il bambino deve sempre sapere che noi siamo per lui una base sicura su cui può contare.

4. “Non ho tempo”, “lasciami stare”.

Bambini e ragazzi non devono mai sentirsi rifiutati, messi da parte. Diamo loro sicurezza dandogli un tempo (che dobbiamo rispettare).

5. “Faccio io!”, “non sei capace”.

Evitiamo di sostituirci a loro quando cercano di “fare”: osserviamo e forniamo consigli, ma lasciamoli agire.

6. “Sei come tuo papà/mamma/nonno/i tuoi compagni etc.”.

Il paragone può farli sentire che non li capiamo per ciò che sono o, ancora peggio, che li vorremmo “diversi”.

7. “Non sono cose da maschio/femmina”.

Cerchiamo di non mettergli in testa stereotipi sorpassati sui maschi e le femmine. Lasciamoli essere sé stessi, con le loro passioni e preferenze.

8. “Sbrigati!”.

Ogni bambino ha i suoi tempi e vanno rispettati. Essere puntuali è qualcosa che mette loro molta pressione. Cominciamo prima a fare le cose.

Autore /

La Rana Che Ride è un’associazione di promozione sociale nata nel 2017, con lo scopo di organizzare attività per bambini e famiglie, residenti a Jesolo o turisti. Proponiamo tante iniziative ludico/ricreative, eventi, laboratori, gite, animazione, durante tutto l’anno.

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