Burger Battle 2026: a Venezia vincono Tatiana Maccacaro e Antonino Contino

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La tappa veneziana della Burger Battle 2026, ospitata nei giorni scorsi a Noventa di Piave negli spazi del distributore di prodotti alimentari nel canale Horeca Cattel Spa, ha incoronato due vincitori di carattere: Tatiana Maccacaro di BurgeRino – Verona e Antonino Contino di Hungry Dogs – Ravenna. Una sfida serrata che ha trasformato il burger in linguaggio d’autore, davanti a una platea di operatori e addetti ai lavori del fuori casa.

Tatiana Maccacaro — già finalista nell’edizione 2024 – ha convinto la giuria con il suo “Insanity Burger”: hamburger di Angus in media cottura, cialda di Grana, stracciatella, melanzane fritte in panko aromatizzato al basilico, riduzione di salsa di pomodoro al Tabasco Chipotle e caviale di basilico, racchiusi in un pane Lepjnia Bun e adornate con patatine Scoops Skin On. Un morso in grado di orchestra cremosità, croccantezza e speziatura.

Accento “comfort” e tecnica pulita per Antonino Contino con “Enea”: Black Angus 100% ben rosolato, pancetta affumicata croccante del Trentino, cheddar stagionato 9 mesi, salsa Onion relish Develay e salsa Carolina a contrasto, più una salsa “Hungry Dogs” proprietaria; utilizzate anche lattuga, cipolla di Tropea, cetriolini e i pomodorini Hungry Dogs BBQ in un pane Burger Bun Brioche tostato. Di contorno, patatine Urban Fries. Un equilibrio ordinato di dolce, affumicato e acidità.

La giuria, composta da Fabrizio Cibin – giornalista de Il Gazzettino e direttore di ViviJesolo, Carlo Di Gennaro – giornalista di VeneziaToday, Renato Malaman – giornalista e critico enogastronomico e Cristiano Pellizzaro – direttore del portale VOI Veneto Orientale Informazione, ha voluto premiare i burger capaci di “dare complessità alla semplicità”. Un concetto che, in questa tappa, si è tradotto in ingredienti quotidiani riletti con tecnica (cotture precise, gestione di temperature e rosolature), combinazioni di salse e consistenze, contrasti ben controllati tra grassezza, acidità e piccantezza: una complessità percepibile al palato senza sacrificare la leggibilità del panino.

Come da tradizione della Burger Battle, spazio anche ai concorrenti non vincitori, usciti soddisfatti dalla gara e dal confronto con la giuria: Domenico Turla (Route78, Paratico) con “Flower Burger”; Beppe Concialdi (Gduecaffè, Verona) con “Salmon Royal 3.7”; Luigi Ducci (DuMorsi, San Marcello Pistoiese) con “CavoloCheCinghiale”; Alessandro Capuzzo (Racconti di Cucina, San Martino di Venezze – Rovigo) con “In nome del padre”. Un parterre che ha valorizzato pane, carni, salse e contorni con approcci personali e ben rifiniti.

Con la tappa veneziana, il tour 2026 — partito da Roma e in arrivo a Napoli — completa il podio dei qualificati: due vincitori per ciascuna tappa. I sei finalisti si sfideranno a febbraio alla Beer&Food Attraction di Rimini per il titolo nazionale dell’hamburger gourmet.

Burger Battle 2026 è realizzata in collaborazione con partner del calibro di Pastridor (Lantmännen), Develey, FarmFrites, Mowi, Ceres, che mettono a disposizione pane, birre e ingredienti-icona del format.

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