Il Cantico delle creature – Una prospettiva per osservare Jesolo

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Durante la Festa del Patrono della città, San Giovanni Battista, il sindaco Christofer De Zotti ha annunciato che il tema del prossimo Sand Nativity sarà il “Cantico delle creature”, il testo poetico più antico della letteratura italiana, scritto da san Francesco nel 1225.  Riprendo la notizia (spiegata nei dettagli in uno specifico articolo) per due considerazioni. La prima. Ottima la scelta di annunciare il tema del Sand Nativity nel giorno della festa patronale. Da un lato ciò significa radicare ancor più il Presepio di Sabbia nella realtà viva della comunità jesolana che deve sentire questo evento come qualcosa che appartiene alla sua storia. Dall’altro, documenta che la qualità del Sand Nativity non è il risultato di un lavoro appaltato a terzi, ma di un impegno di più soggetti che inizia ben prima di Natale.

La seconda considerazione è un suggerimento: osservare il mondo che ci circonda, Jesolo compresa, assumendo il punto di vista del “Cantico delle creature”. San Francesco guarda, infatti, con occhi nuovi il sole, la luna, le stelle, il fuoco, il mare, la terra; non li sente indifferenti, estranei o nemici, ma fratelli, sorelle e madre. Assieme alla loro straordinaria bellezza percepisce la loro preziosità nello scopo per cui esistono: il sole illumina e riscalda, l’acqua disseta e dà vita, la terra nutre. Il suo stupore si apre e diventa un inno al creato, alla natura, alla vita: Laudato sì mio Signore. Dunque – è la mia riflessione – c’è un punto di vista attraverso il quale possiamo apprezzare la bellezza di ciò che ci circonda, nella sua essenzialità e nella preziosità del suo scopo. Piccola chiosa: bellezza e scopo vanno difesi da devastanti aggressioni che, purtroppo, sono sempre in agguato.

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