La festa patronale, un appuntamento da “vivere”

Occorre “viverla” Jesolo. Immergersi dentro. Lo sostiene anche il periodico che state sfogliando. La sua testata è “ViviJesolo”. Riassume il suo obiettivo: far nascere il desiderio di “vivere” questa città, di inebriarsi dei suoi profumi, gustare i suoi sapori, condividere le sue emozioni. Per questo è ricco di appuntamenti, ognuno dei quali rappresenta un profilo di Jesolo. In questo numero c’è anche quello del prossimo 24 giugno, festa di San Giovanni Battista, Patrono della città. Ha una storia antica. La “sagra” era un evento. Lo preannunciava l’intenso profumo dei tigli che, ancora oggi, costeggiano via Nazario Sauro al centro del Paese

Era l’occasione, una delle poche, in cui la nostra gente usciva la sera, vestita a festa e si prendeva il lusso di fare un giro in giostra, di mangiare il gelato o lo zucchero filato. Insomma, la classica “sagra paesana”. Qualcuno storcerà il naso con un po’ di sussiego: Jesolo, città internazionale, ha bisogno di ben altro! La Festa del Patrono non è certo quella di cinquanta o sessant’anni fa. Oggi si è rivestita di contenuti nuovi, che anch’essi saranno consegnati alla tradizione. Ma il suo humus (oggi un po’ mortificato a causa delle restrizioni antipandemiche) resta quello della “sagra”, cioè la festa di una comunità che celebra se stessa, la sua storia, le sue tradizioni, le sue speranze.

E, dunque, – credetemi – la Festa di San Giovanni conserva ancora il fasciano di un appuntamento da “vivere”.

Assessore poi vice sindaco per una decina d’anni, occupandosi di varie materie,tra cui cultura, turismo ed urbanistica. è stato fondatore e direttore de “La Voce di Jesolo”.

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