Ho messo le ali

Straordinaria esperienza vissuta da 40 ragazzi al campo volo di Caposile.

Ricordate la fiaba di Peter Pan? Ricordate Trilli? La fatina innamorata di Peter Pan e che possedeva la polvere magica  che permetteva ai bambini di volare? Spesso le fiabe non sono altro che realtà così belle, da dover essere raccontate come irreali. Però a volte succede.

Sabato 8 giugno è successo.  Al campo volo Papere Vagabonde di Caposile, Trilli ha fatto volare più di quaranta ragazzi. Senza magia, con la sola volontà, come succede a volte nel mondo reale. E Trilli aveva il volto di Erich, Donatella, Iginio, Claudio, Giovanni, Marco, Gianluca. Sì, davvero. Si è divisa in tanti piloti e ha fatto volare, con aerei, elicotteri, autogiri, più di quaranta ragazzi, con qualche disabilità, ma con tantissima voglia di guardare il mondo dall’alto e fuggire per un po’ da Capitan Uncino.

La polvere magica è stata il Rotary Club di Jesolo, che ha fortemente voluto ed organizzato, in collaborazione con il club di volo Papere Vagabonde e il patrocinio del comune di Jesolo, la seconda edizione di “AmoVolare”, manifestazione pensata per dare l’opportunità a persone con disabilità di provare l’esperienza del volo. Una collaborazione che ha visto impegnate più di cinquanta persone, tra soci Rotary e volontari dell’aviosuperficie. In un campo volo pieno di musica, aerei e allegria, la gioia dei partecipanti ha moltiplicato quella di tutti i volontari, creando un concentrato di energia positiva. Fino al momento in cui dalla pista sono decollati i piloti della WeFly!, l’unica pattuglia aerea acrobatica formata da piloti disabili. Nessun migliore esempio di superamento dei propri limiti!

Difficile raccontare la magia della giornata. Alla fine il risultato è stato scritto dai partecipanti, chi con un messaggio, chi una mail, chi semplicemente un sorriso, tutti hanno condiviso le sensazioni e la gioia del “volo”.

Come Giacomo, 9 anni, con atrofia muscolare spinale, un concentrato di intelligenza, curiosità e simpatia ha scritto: «…E’ stato un giorno bellissimo, mi sono sentito leggero come una farfalla… È stato uno dei più bei giorni della mia vita…».

Non è un caso se, quando siamo felici, diciamo che ci sembra di volare. Alzarsi al di sopra delle contingenze, dei problemi e delle difficoltà, ci connette con la parte magica della vita, quella nella quale siamo tutti uguali. E addio a tutti i Capitan Uncino che restano a terra con tutte le loro piccolezze e malvagità a guardare col naso all’insù, chi è capace di volare.

WEFLY! TEAM, PERCHE’ IL SOGNO E’ DI TUTTI

A Caposile ha preso forma un team che permette di volare anche a chi ha delle disabilità. Si chiama Wefly! Team, la realtà nata a Caposile nel 2007, da una idea di Alessandro Paleri e Fulvio Gamba (venuto a mancare in un incidente di volo l’anno dopo). E’ la prima e più importante pattuglia aerea al mondo in cui due dei tre piloti sono disabili. Un vero e proprio fiore all’occhiello dell’Aviazione civile italiana.  Il WeFly! Team, da oltre 15 anni, dunque, porta in giro per il mondo il tricolore italiano per dare a tutti un messaggio d’inclusione e resilienza e mostrare che dalla disabilità possono nascere nuove opportunità.

IL TEAM

Il leader Alessandro Paleri ha oltre duemila ore di volo all’attivo ed è tetraplegico dal 1987, a causa di un tuffo in piscina all’età di 16 anni. Marco Cherubini, invece, è il gregario di sinistra, con circa 1.800 ore di volo, paraplegico dal 1995 per un incidente stradale. Entrambi, quindi, senza  l’uso delle gambe pilotano i loro aerei solo con le mani, grazie a un comando speciale che riunisce in un’unica leva il controllo del timone e del motore, progettato e realizzato dallo stesso Alessandro che è un ingegnere aerospaziale, laureato al Politecnico di Milano. Erich Kustatscher è il loro gregario destro.

è una donna disabile, orgogliosamente disabile viene da dire conoscendola, perché lei con molta sincerità dice: «La mia vita sulle ruote non è troppo male, anzi». Se c’è qualche cosa che non le piace è la mancanza di conoscenza da parte delle persone, che finisce per causare grandi difficoltà. Ironica, intelligente e molto sensibile, Emanuela racconterà a Vivijesolo com’è la sua vita da disabile, tra episodi divertenti e altri scomodi: perché tutto potrebbe diventare un po’ più facile se solo ci fosse un minimo di accortezza da parte di tutti. Per scrivere a Emanuela Bressan: soloabili@yahoo.it

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