Una sanità sicura
Ulss4 azienda pilota del Veneto per un nuovo progetto a tutela di chi opera nell’ambito della sanità.
«Lanciamo in Veneto un progetto innovativo per rendere più sicuro il lavoro dei nostri medici e infermieri. Dotiamo il personale di nuovi strumenti tecnologici per chiedere aiuto in caso di aggressione». Con queste parole il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha annunciato l’avvio di un progetto pilota che, in via sperimentale, sarà adottato in queste settimane nelle strutture ospedaliere dell’Azienda sanitaria del Veneto Orientale, nello specifico a San Donà di Piave e Portogruaro. Al termine di questo periodo, sulla base dei risultati ottenuti, il sistema sarà adottato ovunque.
Il progetto, definito “Manovra antiviolenza”, consiste nel fornire, a chi opera negli ospedali, di microcamere indossabili, in grado di registrare immagini ed audio di eventuali aggressioni subite.
«E non ci fermeremo qui – ha detto ancora il governatore Zaia – perché stiamo già lavorando per integrare questi dispositivi con l’intelligenza artificiale, che sembra essere in grado di prevedere atteggiamenti aggressivi valutando la congruità dei movimenti di una persona».

I DATI NEL 2024
Sono state 108 le segnalazioni di aggressione (tra Jesolo, San Donà e Portogruaro) nel 2024, rispetto alle 133 del 2023. Tra queste, quelle con danno fisico alla vittima di violenza sono state 15 nel 2024 contro le 20 dell’anno precedente, e inoltre 2 aggressioni hanno provocato un danno (materiale) all’Azienda. Il luogo più esposto a questo rischio è l’ospedale e in particolare, in ordine decrescente, pronto soccorso, aree di degenza, servizi psichiatrici e ambulatoriali.