Un gioiello di famiglia

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Cartoline d’epoca, piccoli assaggi di storia, qualche aneddoto, per sorridere sui vizi privati e le pubbliche virtù di un tempo andato che comunque ci appartiene.
Incominciamo con un gioiello di famiglia: il Crocifisso del XIV sec. Bello da restare a bocca aperta. Sembra di Giotto. Non se ne conosceva nemmeno l’esistenza. Giuseppe Artesi, nostro concittadino e studioso appassionato, scopre che nei musei dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia giace un crocifisso – già sottoposto a fermo giudiziario – appartenuto alla chiesa di Cavazuccherina, il vecchio nome di Jesolo. Artesi fa ricerche, scartabella documenti e scopre che nel 1887, nella chiesa, situata nell’attuale Piazza Fanti del Mare, dove ora c’è la farmacia, alcuni operai trovano in soffitta, abbandonato e mal ridotto, un crocifisso.

Il parroco, tal don Giobatta Guiotto lo vende alla chetichella (ne aveva forse intuito il valore?). Saputo il fatto, i parrocchiani fanno il diavolo a quattro. Intervengono i carabinieri che intimano al parroco di riacquistare l’opera e di consegnarla all’Accademia. Qui gli esperti certificano che si tratta di un’opera d’arte del 1300. Controversa l’attribuzione. Avutolo in prestito, quel Crocifisso è stato esposto nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista da giugno a ottobre del 2016. Riconsegnata all’Accademia l’opera, in chiesa si può ammirare una sua copia fedelissima. Con buona pace del parroco don Guiotto.

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