Il corpo non mente
Alexander Lowen, psicologo fondatore dell’approccio bioenergetico, affermava che non esistono parole più chiare di quelle del linguaggio del corpo, una volta che si è imparato a leggerlo. Laddove “mentiamo” a noi stessi e agli altri, il corpo invece rivela.
Di fatto, il nostro corpo ci parla, dando voce a ciò che la nostra mente non riesce ad accettare o comunicare liberamente, trasformandolo in malessere fisico e generando così sintomi psicosomatici. Mente e corpo interagiscono in misura tale da influire sulla salute di una persona. Non solo i fattori psicologici possono contribuire all’insorgenza o all’aggravamento di una vasta gamma di disturbi fisici, ma anche le patologie organiche possono influire sul pensiero o sull’umore della persona. Cosa mi vuole dire il mio mal di testa?
E come mai proprio in questo momento sono bloccato con la schiena? Questi sono solo alcuni esempi dei messaggi che può inviarci il nostro corpo e che troppo spesso non cogliamo perché non siamo abituati ad ascoltarlo. L’importanza di sentirsi e di comprendere cosa ci sta succedendo, cosa stiamo provando permette al tutto di fluire in modo armonico. Diversamente, il nostro corpo trasformerà le emozioni represse in contratture muscolari o in una particolare postura fino a che non reggerà più il peso della NON espressione.
Siamo abituati a pensare di avere un corpo, invece noi siamo il nostro corpo e più che mai lo siamo stati da bambini, quando la comunicazione era unicamente a livello corporeo e sensorio, prima che subentrasse il linguaggio verbale.
Il nostro corpo è la memoria dove sono registrate le nostre esperienze, sul nostro corpo portiamo le tracce del nostro vissuto, delle nostre emozioni, del nostro modo di relazionarci. Se comprendiamo questo non lo considereremo più come scisso dalla mente, ma una meravigliosa unità corpo-mente. Non è scontato e non è facile comprendere il senso di alcuni sintomi fisici che sopraggiungono inaspettati, ma come qualsiasi attività, necessita di un po’ di allenamento.
È fondamentale comprendere le proprie emozioni, saper dare un nome e riuscire ad esprimerle, lasciando andare senza trattenere dentro di noi, altrimenti come abbiamo visto, il corpo urlerà. Bisogna cercare di essere appagati e apprezzare quello che si ha, cercare di ricavare il meglio da ciò che ci regala la vita e di ritagliarci anche piccoli momenti e istanti nella giornata solo per noi, per darci il nostro tempo e il nostro spazio. Solo così il corpo non si sentirà schiacciato, non somatizzerà e non si lamenterà del fatto che si sente compresso e vittima di se stesso.