E le stelle giocano a padel

Tanti (ex) campioni dello sport all’evento spettacolo al Republic

Sarà un evento-spettacolo quello in programma sabato 18 e domenica 19 settembre al Republic Tennis Club (alle spalle dello stadio Picchi), ovvero la prima edizione del Torneo Padel Champions Cup. Nato da un’idea dell’ex tennista professionista Maria Elena Camerin e di Francesco Perissinotto, che gestisce la VP- 20, società che organizza eventi, l’appuntamento vedrà sfidarsi, sui quattro campi del centro sportivo jesolano, ex tennisti, calciatori, sportivi e personaggi dello spettacolo appassionati della disciplina.

Tra le tante stelle confermate ad oggi: per esempio, le presenze di Deborah Compagnoni con l’associazione Camminare per la Vita, l’ex capitano dell’Inter Esteban Cambiasso, Luca Toni, Flavia Pennetta, Francesca Schiavone, Nicola Amoruso, Mark Iuliano, Riccardo Pittis, Mirco Bergamasco e, il secondo giorno anche il grande Adriano Panatta, oltre ad alcuni atleti “medagliati” alle recenti Olimpiadi di Tokyo. Il pubblico potrà assistere alle partite (ingresso libero), anche se l’accesso sarà contigentato per garantire il rispetto delle norme anti Covid-19.

Uno sport “divertente e accessibile a tutti”

Maria Elena Camerin è stata una tennista professionista che è riuscita a raggiungere il 41° posto nella classifica mondiale. Oggi, dopo essere stata tecnico federale, abita a Jesolo e gestisce la scuola di tennis del Republic Tennis Club insieme a Magnus Lundgren: per i giovani del territorio, davvero un’opportunità importante.

Maria Elena, da ex tennista professionista come ci spieghi il successo del padel?

«È uno sport divertente, accessibile a tutti, meno tecnico del tennis. E poi il campo è più piccolo, gli scambi sono veloci, è facile andare a punto. Dà molta soddisfazione e, come detto, non richiede una preparazione specifica, basta la passione».

Parliamo di tennis: come vedi la situazione in Italia?

«A livello maschile molto bene anche perché la Federazione ha aiutato molto nella formazione, nella definizione dei calendari e nel settore tecnico. A livello femminile, purtroppo, le cose non stanno così: occorre, a mio avviso, rimboccarsi le maniche e lavorare su un progetto a lungo termine: solo in questo modo si potranno ottenere risultati significativi ».

Il tuo più bel ricordo da professionista?

«Ho vissuto esperienze importanti, come per esempio gli Slam (Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open, ndr), ma i ricordi più belli sono legati agli Internazionali di Roma. L’aria di casa, la vicinanza di amici e familiari creano un’atmosfera particolare, molto emozionante».

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