Gli occhi tra le nuvole
Loris Benenati è originario di Castellammare del Golfo, in Sicilia, ha soli 9 anni ed è una grande promessa del pilotaggio di aquiloni acrobatici. Assieme a papà Tony è stato a Jesolo, al Beach&Kite Festival, partecipando alle gare, fianco a fianco con gli aquilonisti provenienti da tutto il mondo. Lo incontriamo prima di una esibizione e nei suoi occhi si legge tutta l’emozione di far parte di una kermesse così importante. Che ha condiviso con noi.

Buongiorno Loris, benvenuto nella nostra città. Innanzitutto, in quale maniera hai approcciato a questo sport?
«La passione per questo sport è nata all’età di cinque anni mentre mio papà costruiva e faceva volare aquiloni. Piano piano e con tanto allenamento sono riuscito a imparare le basi e tutto quello che conosco ad oggi».
In cosa consiste questo sport, a molti ancora sconosciuto?
« Consiste sostanzialmente nel far pilotare un aquilone, utilizzando l’abilità che si ha nelle mani e sfruttando il vento. Servono tanti anni di esperienza per imparare. Con la giusta tecnica si può arrivare a creare figure tridimensionali come, ad esempio, i “tricks”».
Scusa, ma cosa sarebbero questi “tricks”?
«Sono delle rotazioni molto complesse e che permettono di eseguire manovre acrobatiche su tre dimensioni».

Che emozioni stai provando nel confrontarti con piloti che provengono da tutto il mondo?
«Tanta felicità, ovviamente. Proprio in questa manifestazione ho avuto la possibilità e l’onore di imparare tante cose nuove, ma anche di esibirmi assieme al mio idolo Richard Debray».
Oltre agli aquiloni, hai qualche altra passione?
«Certamente! Mi piace molto il basket e il ping pong. Nel basket ho molta ammirazione per LeBron James».

Che consiglio senti di dare a chi, magari tra i tuoi coetanei, si vuole approcciare a questo sport?
«Questo sport fa molto bene alla salute perché ti fa stare all’aria aperta e perché ti fa conoscere tante nuove persone con cui avere amicizie sincere e durature».
Un’ultima domanda, questa volta a papà Tony. Quanto è speciale questo sport e perché suo figlio Loris è un portento a soli 9 anni?
«Questo sport si sviluppa su varie sfaccettature: dalla costruzione degli aquiloni alle varie tecniche per eseguire figure geometriche in cielo. Gli aquiloni non sono tutti uguali tra di loro: si passa da quelli di precisione agli aquiloni per il freestyle, meno precisi e più performanti. Loris ha l’impressionante capacità di fare cose che gente più adulta di lui non riesce a fare».