Il mio calcio

Maurizio Seno, di Jesolo, è un maestro dello sport. Letteralmente. Allenatore di calcio Uefa pro, è stato responsabile del settore giovanile di Milan e Padova e collaboratore tecnico delle prime squadre di Chievo, Udinese, Genoa, Cagliari, Milan e Chenzhen (Cina).

Con Christian Bourel ha realizzato il libro “Vincere nel calcio con il cervello inconscio. Ecco come allenarlo: è lui che comanda”, in cui racconta un modo di approcciare questo sport in modo diverso da come lo abbiamo sempre pensato.

Maurizio, intanto ben tornato nella tua Jesolo. Ci dici di cosa parla il libro?

«Parla di apprendimento. E di come si impari facendo. Vuole invitare gli allenatori a parlare il meno possibile ed a mettere il giocatore in un giusto contesto».

Cosa manca oggi al calcio?

«Non c’è più emozione in campo. Ed il dramma è nei settori giovanili dove vedi i ragazzini chiedere, quasi invocare, di potere fare la partitella. E, allora, iniziamo con il buttare via tutti gli attrezzi. Il calcio è un gioco “povero”. Bisogna ritornare a dare valore al gioco e magari portare la metodologia “della strada” in campo».

Il libro è rivolto soprattutto agli allenatori, tu che per anni hai seguito i corsi di Coverciano e hai visto passare tecnici come Ancelotti, Spalletti e Gasperini. Cosa chiedi a chi svolge questo importante ruolo?

«Siccome si impara sbagliando, di non essere allenatori di paura. Poi vedo troppi allenatori, diciamo, dittatori: è ora di finirla. Ricordiamoci che quello che si vede dalla panchina è diverso da quello che si percepisce in campo».

Non a caso il libro dà grande enfasi alla funzione visiva. Dai anche un messaggio nella preparazione in funzione della partita.

«Non perdete tempo nel riscaldamento pre-partita; meglio concentrarsi nel “dopo”, con il defaticamento».

Obiettivi primari degli autori nel proporre i principi metodologici che ispirano questo manuale sono:

il privilegiare il gioco reale con partite ridotte volte al miglioramento di tutte le abilità tecniche ordinarie;

perfezionare i gesti specifici ai ruoli lavorando su situazioni “reali”;

mantenere l’abilità tecnica di gesti “rari” poco utilizzati in partita;

eliminare particolari forme di “conformismo” nelle sedute di allenamento meglio utilizzando il  tempo risparmiato.

Inoltre, gli argomenti e le riflessioni sviluppate in questo nuovo libro sono basate sulla ricerca scientifica che conferma la superiorità dell’intelligenza inconscia, nell’interpretare le situazioni di urgenza nel gioco, sull’utilizzazione di forme di forza muscolare animalesca.

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