Sulla Rambla di Jesolo

Sono arrivati in città da tutta Italia e da buona parte dell’Europa. Ci terranno compagnia durante l’estate nelle varie piazze: sono gli artisti di strada che, con le loro esibizioni, regalano ogni sera momenti speciali alle persone che si fermano a guardarli.Eleonora Lorenzato, cantante lirica di Monteviale (Vicenza), ma residente a Milano, dalla strada è riuscita a salire su importanti palchi televisivi. Ha di recente partecipato al programma di successo di Rai2 “Dalla Strada al Palco”, condotto da Nek, arrivando seconda in finale. Lo scorso giugno, inoltre, si è esibita al “Meeting Internazionale della Fraternità Umana”, in piazza San Pietro a Roma, al fianco di Albano, Roberto Bolle, Andrea Bocelli, presentati da Carlo Conti.

Eleonora, ci racconti un po’ la tua storia?

«Vengo da una famiglia che ama la musica. A otto anni ho partecipato alle selezioni dello Zecchino d’Oro e sono arrivata quasi in finale e, tornata, mi sono iscritta al coro lirico “Coro pueri cantores”. Una breve parentesi al conservatorio a quattordici anni ma poi è venuto a mancare papà e non ho potuto proseguire. Ma ho continuato a studiare tanto per conto mio».

Perché hai scelto di cantare nelle strade e nelle piazze?

«Sono andata a vivere a Milano per fare uno stage post laurea e vedevo gli artisti di strada esibirsi in piazza Duomo e, come mi fosse venuta una vocazione, ho sentito che dovevo farlo anche io».

Come percepiscono le persone l’artista di strada?

«La gente spesso non comprende che questo è un lavoro, ed è duro, per il freddo, per il caldo, per il peso delle attrezzature. A volte la strada è un po’ una giungla».

Si può vivere di questo?

«Sicuramente, io lo faccio da sette anni. È un lavoro a tutti gli effetti ed io mi sento libera: canto per due ore al massimo al giorno, perché di più non riesco per la voce, ma posso anche scegliere un giorno di non cantare».

Un aneddoto particolare successo in qualche piazza?

«La prima volta che mi sono esibita, con un amplificatore scarsissimo, ho ricevuto la prima donazione di 50 euro ed è stato per me un segno. E poi la signora che si è messa a piangere per l’emozione e mi ha lasciato un bigliettino di ringraziamento nel cestino».

Il tuo sogno nel cassetto?

«Comprarmi una casa tutta mia, da brava veneta a Milano, anche se, con i prezzi di oggi, ho poche speranze! E poi una collaborazione con Ludovico Einaudi o Devid Foster. E… cantare in America!».

Com’è stato partecipare prima a un programma televisivo e successivamente a un concerto in Vaticano?

«Sono state esperienze che mi hanno fatto capire che la strada mi ha insegnato tantissimo e che adesso sono pronta. Però non possiamo diventare tutti famosi».

E adesso Jesolo…

«Questa è una città che ho nel cuore perché tutte le estati le ho passate qui, fin da bambina, al Villaggio Marzotto».

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