I vini rossi dove stanno andando?

Leggo sempre più spesso di nuove frontiere dei vini rossi. Più bevibilità, scorrevolezza, freschezza. Caratteristiche che da sempre dovrebbero contraddistinguere un buon vino. Perché, allora, rimarcare ora l’importanza di questi concetti? Può essere l’inizio di una saturazione del mercato rispetto ai vini iper concentrati? Talmente fruttati da essere delle marmellate di frutta? Sicuramente nel mondo dei rossi la densità sta lasciando spazio alla sorbevolezza. Territori storicamente noti per i loro vini ricchi in alcol e tannino stanno già da tempo alleggerendo questi messaggi in favore delle freschezze e delle fragranze fruttate.

Ma, contemporaneamente, si affacciano in modo prepotente sul mercato nuove realtà, o meglio acquistano importanza produzioni ritenute forse minoritarie. I Lambruschi, ad esempio, sono usciti da quell’alveolo di vino semplice, non qualificante, beverino in termini negativi. Oggi, grazie anche a grandi realtà produttive che hanno posto una attenzione particolare alla fase agronomica, arrivano sul mercato dei Lambrusco, e di nove varietà diverse parliamo, che stanno dando prestigio e spazi di mercato importante a questo vino italiano.

Sommelier professionista

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