Fiocchi, pizzi e merletti

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Se, quando eravate piccole, amavate giocare con le bambole, il vostro colore preferito era il rosa e avreste voluto indossare solo gonne e vestiti, l’estetica Coquette vi farà impazzire. Nel 2020 avevamo iniziato a vedere i primi segni del ritorno del Coquette-core con le ballerine di raso e le Mary Jane. Ma è nel 2024 che ha raggiunto il suo apice. Ciò che caratterizza questo stile sono i colori tenui, soprattutto il bianco e il rosa, tessuti svolazzanti, maniche a sbuffo, perle, cammei, corsetti, pizzi e soprattutto i fiocchi, che sono il simbolo per eccellenza.

Questa estetica emana gentilezza, delicatezza, romanticismo, innocenza e un velo di nostalgia. I capi e gli accessori esaltano la femminilità in modo dolce, garbato, senza mai cadere nel volgare e rimandano ad uno stile un po’ fanciullesco. Alcune delle icone Coquette sono, per esempio, Lana del Rey, Sydney Sweeney, Ariana Grande o Olivia Rodrigo e i brand di riferimento sono sicuramente Vivienne Westwood e Simone Rocha.

Il termine “Coquette” significa, letteralmente, “civettuola” ed è uno stile che nasce negli anni ‘90 come il connubio tra Maria Antonietta e una Lolita, quindi iper-femminile, a tratti nostalgico e con un sapore squisitamente retrò. La Coquette era una giovane donna ingenua e innocente, che provocava senza rendersene conto. Era, perciò, fortemente stereotipata e sessualizzata l’immagine delle ragazze che adottavano questo stile, reputate leziose e superficiali e questo termine aveva prettamente un’accezione negativa.

La Generazione Z, però, si è totalmente distaccata dall’immagine ipersessualizzata della Lolita di Nabokov per ripulire e rinnovare il Coquette-core. Ora questa estetica e il significato che porta con sé, è  manifesto di consapevolezza e fierezza della propria bellezza, esaltazione della propria femminilità e rivendicazione del potere e libertà femminile. Il messaggio che si vuole lanciare è che “femminile” non deve più essere sinonimo di “superficiale, debole o ingenua” e ci si deve poter sentire libere di indossare fiocchi, pizzi e merletti senza per questo ritrovarsi incastrate in uno stereotipo.

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