RISPETTO E AMORE

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Ci deve essere qualcosa di speciale nel volo. Qualcosa che ancora sfugge alla nostra comprensione. E, forse, proprio per questo lo rende speciale. Una di quelle cose che vivi, sommerso o avvolto dalle emozioni, senza darti una particolare spiegazione.

Lo abbiamo visto negli occhi dei bimbi di oggi e quelli di ieri, tornati a loro volta bambini per un giorno, durante le giornate del festival degli aquiloni. Quell’oggetto multiforme, o semplicemente creato a rombo con la carta dell’uovo di Pasqua, che volteggiava, leggero, sul cielo azzurro, diventava una proiezione dei nostri sogni e dei nostri desideri.

Lo riscontriamo ogni volta che assistiamo all’Air Show, lo spettacolo aereo civile che ci accompagna da anni e che si chiude con l’esibizione delle Frecce Tricolori, il pattuglione acrobatico orgoglio nazionale. Vorremmo, ed in qualche modo lo siamo, essere noi i piloti di ognuno di quei velivoli, per quella sensazione di libertà che solo una espressione come il volo, può donare.

Lo abbiamo assorbito, in tutta la sua essenza, qualche giorno fa, partecipando all’iniziativa “Amovolare” che si è svolta all’aviosuperficie “Papere Vagabonde” di Caposile, a due passi da Jesolo (e per questo spesso utilizzata da turisti che poi raggiungono la nostra città per qualche giorno di vacanza). «Per un po’ ho dimenticato la mia disabilità», ha risposto uno dei ragazzi intervistati dalla nostra Emanuela. Una frase che tocca l’animo, perché è l’essenza stessa del volo. Di più: è l’essenza della “vera” inclusività. Dell’essere “tutti uguali sotto questo cielo”.

Ma cosa significa essere “tutti uguali”?

Probabilmente vivere la stessa esperienza, assaporare le stesse emozioni. Fare in modo che non esistano ostacoli, esattamente come hanno provato quei ragazzi una volta in volo. Anzi, dal momento in cui sono stati accolti all’aviosuperficie da persone che guardavano ad altre persone che volevano vivere una esperienza. Ed alla fine i sorrisi erano gli stessi, si confondevano, non avevano differenze di sorta, tra chi aveva organizzato e chi aveva vissuto questa giornata. Perché, alla base di tutto, c’è stato amore (per questo che si faceva) e rispetto (per le persone cui era rivolta l’iniziativa).

Jesolo è una e tante, cita uno slogan che ogni tanto si ripropone. È la sintesi di una città che offre molte opportunità di fare vacanza.

Vorremmo aggiungere “tutti”. Jesolo è una e tante. E per tutti.

E non si tratta di disabilità e inclusione in senso stretto (già iniziare con questa distinzione, fa orrore).

Vivere la città, con amore e con rispetto, significa avere questo atteggiamento in ogni momento. Da parte di chi ospita, ma anche da parte di chi viene ospitato, senza la necessità di “zone rosse” o regole rigide.

In fondo, la vacanza è come un volo: un insieme di emozioni.

Tutte le differenze si annullano, tutto diventa inclusivo.

Con amore e con rispetto.

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