Il mio mondo per un libro
“La domanda che ho sentito più spesso frequentando il mondo buddhista in Oriente non è Come stai?, ma Cosa ti ha portato qui?”. Non conoscevo questa espressione, così profonda nelle sue poche e semplici parole. L’ho imparata leggendo il libro “Quando inizia la felicità”, di Gianluca Gotto.
C’è un universo, se ci pensate, dentro quel “Cosa ti ha portato qui?”. Fatto di desiderio, condivisione, semplice curiosità, voglia di stare bene. Domande. Sì, quelle domande che possono aiutarti a darti le giuste risposte (“Chiedi bene e ti sarà dato”, scrive Paolo Borzacchiello), anche su una semplice scelta sulle cose da fare, i viaggi da completare, le vacanze da organizzare.
Ora e qui. “Esiste un momento nella vita di ognuno di noi dopo il quale niente sarà più come prima: quel momento è adesso”. Ce lo indica Chiara Gamberale nel suo sempre attuale “Adesso”.
Quell’Adesso che significa godersi quello che abbiamo, aprire gli occhi verso le bellezze che ci circondano, fatte anche di profumi, di suoni, di emozioni. Tutte cose che non si possono assaporare attraverso un reel di qualche secondo o un post dell’esperto di turno, cui spesso rispondono mille altri esperti dell’ultima ora. Quante cose belle in più potrebbero succedere se ogni tanto (giusto un attimo) si dimenticasse l’esistenza dei social e tornassimo padroni del nostro essere, che non è né tanto, né poco, ma è prezioso.
Lo so che è severa, ma mi viene in mente una frase: l’ha scritta Roberto Burioni, anche lui in un libro, “La congiura dei Somari (perché la scienza non può essere democratica)”: “Per bloccare i Somari e per convertirli alla ragione abbiamo qualcosa che è più efficace degli antibiotici, più sicuro dei vaccini, un rimedio antico ed economico. I Somari si curano con i libri”.
E bene fa chi organizza incontri con gli autori anche in vacanza: è successo con il Festival Aqua (con Francesco Costa e Lucio Luca), si ripeterà con la tradizionale rassegna Jesolo Libri del 24-27 luglio.
“Genitori social ai tempi di tik tok e Onlyfans”, scritto a sei mani da tre psicoterapeuti, ricorda una frase straordinaria di John Lennon: “Viviamo in un mondo in cui ci nascondiamo per fare l’amore, mentre la violenza e l’odio si diffondono alla luce del sole”.
E noi non vogliamo nascondere questo amore e lo facciamo assieme alle centinaia di persone che parteciperanno alla nuova edizione di “L’amore vince sulla violenza verso le donne”, che si terrà il 25 luglio, in piazza Manzoni. Esserci è già una risposta, è un modo per dire “no” all’odio.
“Riparare. Ricucire. Correggere il destino, quando era possibile. Serviva vocazione, serviva l’ambizione folle di diventare ciò che a una donna non era concesso essere”. E questo lo scrive la bravissima Ilaria Tuti con il suo “Come vento cucito alla terra”.
“Eppure cadiamo felici e Felici contro il mondo”, scrive Enrico Galiano.
Perché un libro è così, non smette mai di insegnare.