Che estate sarebbe senza?
Nel Belpaese non è estate se non c’è una polemica con la quale poter discutere con il vicino d’ombrellone, il barista o la parrucchiera.
Siamo fatti così noi italiani e anche quest’anno è arrivata puntuale come l’anticipo delle tasse di novembre una bordata sulla qualità della musica pop italiana a firma di Paolo Meneguzzi, nome d’arte di Pablo Meneguzzo, cantante italo-svizzero che, tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio del nuovo Millennio, ha avuto un discreto successo sia in Italia che in America Latina con canzoni come Baciami e Verofalso.
Paolo afferma che la musica pop è una cosa molto seria, che la costruzione di melodie apparentemente semplici è in realtà un lavoro molto complesso.
Discorso condivisibile, solo che, per affermare più chiaramente il suo concetto, si è lanciato in un esempio chiamando in causa J-Ax, Fedez e Annalisa affermando: “L’estate 2023 è deprimente. Il medium pop mi pare svilito.
Vedere gente tutta tatuata che va sul palco a cantare Disco Paradise di turno mi fa tristezza. Quelle sono marchette”.
La risposta non si è fatta attendere, J-Ax è stato durissimo: “Sei sicuro che tu vuoi parlare di marchette? Comunque ciao, io ti ricorderò sempre come la versione ordinata su Wish di Tiziano Ferro”.
Boom! È cosi esplosa la bomba social: da una parte chi dà ragione a Meneguzzi portando l’asta della bandiera della qualità, dall’altra c’è chi afferma che J-Ax ha ragione, affermando che l’altro abbia parlato spinto da un sentimento di invidia perché da anni non riesce più ad avere il successo che aveva a inizio carriera.
E’ molto probabile che questa polemica social a fine agosto sarà già dimenticata da tutti, quando ritorneremo ad essere impegnati a scuola o al lavoro, nel frattempo sentiamoci liberi di stare dalla parte di chi ci sta più simpatico. Perché, in fondo, la cosa più bella è la discussione seria su argomenti futili, sennò sai che fatica il contrario?