Punizioni si o no?
Durante l’estate abitudini ed orari finiscono con l’essere travolti dall’arrivo delle vacanze e la fine della scuola. Tenere il polso della situazione senza perdere la bussola non è facile, le litigate con i bambini per convincerli a rispettare le regole spesso aumentano proprio in questo periodo. Come fare quando ci disobbediscono? Il vecchio metodo delle punizioni funziona ancora? Per saperne di più e avere qualche indicazione pratica sul come comportarsi, ne abbiamo parlato con la dottoressa Lorenza Furlan, psicoterapeuta e psicologa dell’età evolutiva.
1. LE PUNIZIONI NON SERVONO
È scientificamente provato ormai da anni che le punizioni non servono a nulla, provocano umiliazione e rancore in chi le riceve guastando il rapporto senza di fatto “educare”. I figli hanno bisogno di “confini” non di “castighi”.
2. SIAMO GENITORI, NON AMICI: MANTENIAMO LA DISTANZA
Non giochiamo a fare gli amiconi dei nostri figli, mostrandoci troppo disponibili ma rispettiamo il nostro ruolo: hanno bisogno di genitori non di altri amici.
3. GIOCO DI SQUADRA
Tu e il tuo partner giocate nello stesso team (anche in caso di separazione): ricordiamoci che le decisioni (la scuola, la salute, il cibo, lo sport) non spettano ai bambini, ma a mamma e papà.
4. REGOLE CHIARE PER I PICCOLI, NEGOZIATE CON GLI ADOLESCENTI
Nel caso degli adolescenti è importante lasciare per loro un margine d’azione: esempio “Entro sera il cane va portato fuori. Quando pensi di poterlo fare?”
5. QUANDO SALE LA TENSIONE, NON URLARE E NON PUNIRE
Fermatevi e prendete tempo per riflettere, non reagite in modo impulsivo e in preda alla rabbia. Avvisateli che “adesso mamma/papà ha bisogno di tempo per valutare”.
6. PARLA UNO
Quando avete deciso cosa farete, parlatene prima con l’altro genitore e, prima di comunicare col figlio, scegliete chi parlerà: commentare, ripetere o fare eco fa solo confusione.
7. NON PARLATEGLI TROPPO
Troppe parole e discorsoni finiscono con l’essere equivocati e poco compresi: meglio poche indicazioni precise e chiare. I bambini più piccoli non sono in grado di comprendere tutti i lunghi ragionamenti che gli proponiamo e gli adolescenti spesso non sono sintonizzati sulla nostra stessa frequenza!
8. LO STRUMENTO DEL SILENZIO
Al posto delle punizioni (sgridate, sculacciate, ritorsioni varie) in presenza di un comportamento grave potreste scegliere di rimanere il silenzio, spiegando al figlio/a che “preferisco restare in silenzio e rifletterci un po’ e parlarne anche con mamma/papà”, per fare capire che quanto accaduto non va bene. Il silenzio potrà durare da qualche minuto per i bimbi più piccoli ad un giorno con gli adolescenti.