Il giorno che incontrai Corto Maltese

Storia della “muserioa”

I miei figli dicono che sono “patetico” quando racconto le storie da bar, forse perchè mi emoziono ancora, o forse perchè sono un sentimentale, o per il fatto che il mio libro preferito sul bar è, appunto, Bar Sport, di Stefano Benni.

Il bar che inizialmente ho conosciuto io.

Ero un “Cinno“, il ragazzo tuttofare, quello che porta i caffè nei negozi.

Poi, crescendo, sempre in bar sono diventato l’Oste, il Bartender, il

Barman e, uscito dal bar Sport di casa, a Mestre, in piazza Ferretto (all’epoca esisteva il bar Sport che frequentavo e il gestore era uno dei Barman più bravi dell’epoca, Gianni Martini, un istrione), parto, come tutti quelli che vogliono crescere, e dopo un po’, arrivo in piazza San Marco, a Venezia.

Li conosco, sono un boomer, perciò si va indietro con gli anni… Corto Maltese, la persona che lo ha inventato, disegnato e fatto diventare un’icona: Hugo Pratt.

Corto Maltese era LUI. Come raccontava le storie, come parlava con questa fronte bassa e questa voce con toni quasi alti rispetto alla sua fisicità. Amava il bar, amava il bancone, amava stare al bancone e raccontare storie.

C’erano dei giorni, quando era a Venezia, che passavo il turno con lui al banco, sette, otto, anche nove ore.

All’epoca Venezia era diversa, era una città stagionale, il 15 di ottobre sparivano anche i colombi da piazza San Marco e si vedevano i turisti a Pasqua. Perciò passavamo l’inverno in “ciacole” con tutti quelli che entravano al Caffè Florian. E qualche volta entrava Hugo.

Prima di iniziare a parlare mi chiedeva: “dame una muserioa”.

Un modo simpatico e veneziano per dire “dammi una museruola”, una sorta di rito d’iniziazione, di preparazione prima di affascinare tutti i clienti presenti, stranieri e locali.

Il “Cinno” si metteva all’opera, prendevo uno dei due bicchieri da Cognac grandi che avevo (solo per lui), ci versavo all’interno dell’acqua bollente per poi, dopo qualche secondo, scolarla nel lavandino.

Versavo una porzione abbondante di Brandy Spagnolo, Lepanto.

Ci metteva il naso dentro e aspirava e poi beveva piano, piano… improvvisamente… avete presente quando entra al bar Sport il personaggio che mangia la LUISONA e tutti si fermano a vedere che succede?

Ecco, tutti erano in attesa, e LUI inizia…ed io ero li ad ascoltarlo!

Grazie HUGO.

Roberto Pellegrini. E' uno dei barman più esperti e noti d'Italia. Si dedica con grande passione alla formazione dei giovani. E' formatore Accademia delle Professioni.

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