Mirko Testa – Obiettivo Parigi 2024

Mirko Testa è un atleta paralimpico di handbike (H3) italiano. Bergamasco, ex atleta di motocross, nel 2019 dopo un incidente durante una gara, diventa paraplegico. Scopre l’handbike durante il periodo di riabilitazione dopo l’incidente. Sono quei momenti in cui devi riprendere il controllo sulla tua vita e, molto spesso, è grazie allo sport che questo è possibile. Così è stato anche per Mirko che, da quel momento, l’handbike non l’ha più mollata.

Grazie alla sua determinazione e grande forza di volontà, per Mirko sono arrivati successi e soddisfazioni: nel settembre 2021 vince la maglia rosa nel Giro d’Italia Handbike, dominando la gara. Nelle edizioni del 2022 e 23 si aggiudica podi nelle varie tappe . Mirko non si ferma e guarda con ambizione il futuro. I suoi prossimi obiettivi? Competere alle Paralimpiadi di Parigi 2024.

Dal motocross all’handbike: cos’hanno in comune questi due sport per te?

«Handbike e motocross per me hanno in comune la sensazione di libertà che regalano. La prima volta che ho provato una handbike dopo l’ incidente ho sentito di nuovo il vento in faccia e quella sensazione di adrenalina e libertà che mi ricordavano molto le corse in moto. Forse è per questo che me ne sono innamorato».

Come vivi la competizione?

«Come un grande stimolo. Mi spinge ad allenarmi tutti i giorni per alzare sempre di più l’asticella. E vedere poi che il mio livello migliora mi gratifica perché significa che sono in continua evoluzione e crescita».

Dacci la tua definizione di agonismo.

«Per me l’agonismo è dare il massimo, indipendentemente dal risultato. Una gara con sè stessi prima ancora che con gli avversari».

Quali i tuoi obiettivi futuri?

«Nel futuro più vicino ci sono Campionati del Mondo ed i Campionati Europei, dove spero di riuscire a replicare gli ottimi risultati ottenuti lo scorso anno. Sto lavorando duramente per questo e sono fiducioso nei risultati. Mentre un po’ più in là nel futuro, guardo alle Paralimpiadi di Parigi del 2024.

Le paralimpiadi sono il sogno di ogni atleta e, naturalmente, anche il mio. Il coronamento di tutti i sacrifici e le fatiche che viviamo quotidianamente».

Se dovessi definirla, cos’è la spinta che ti ha portato a metterti in gioco nello sport?

«Prima di tutto dimostrare a me stesso che potevo fare ciò che mi piaceva ottenendo anche risultati ad alti livelli».

La tua lezione di vita?

«La più grande lezione di vita è che non è mai finita fino a che non lo decidi tu. Anche quando sembra che il mondo sia finito, c’è sempre un modo per rialzarsi e continuare».

è una donna disabile, orgogliosamente disabile viene da dire conoscendola, perché lei con molta sincerità dice: «La mia vita sulle ruote non è troppo male, anzi». Se c’è qualche cosa che non le piace è la mancanza di conoscenza da parte delle persone, che finisce per causare grandi difficoltà. Ironica, intelligente e molto sensibile, Emanuela racconterà a Vivijesolo com’è la sua vita da disabile, tra episodi divertenti e altri scomodi: perché tutto potrebbe diventare un po’ più facile se solo ci fosse un minimo di accortezza da parte di tutti. Per scrivere a Emanuela Bressan: soloabili@yahoo.it

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