30 anni di clima
Ogni località ha il suo microclima, le sue medie climatiche che si basano su osservazioni meteorologiche pluridecennali. Infatti, per clima si intende la descrizione statistica dell’insieme di tutti gli eventi atmosferici accaduti in un determinato luogo su un periodo che può oscillare dai 20 ai 30 anni. Ebbene, proprio quest’anno che si festeggiano i 30 anni di ViviJesolo, curiosando tra le statistiche andiamo a vedere com’è cambiato il clima lungo questo spicchio di litorale veneziano. Nel 1994 sui libri di climatologia veniva scritto “Jesolo è caratterizzata da estati calde ed umide con temperature massime fino a 31° ed inverni molto freddi con minime di alcuni gradi sottozero, la piovosità risulta più frequente nei mesi di marzo e novembre mentre i più asciutti sono gennaio e febbraio, mediamente in inverno ci sono due o tre episodi nevosi mentre in estate il mese di agosto presenta alcuni giorni di caldo afoso”. Ebbene, queste statistiche negli ultimi 30 anni hanno subìto dei bruschi cambiamenti e la climatologia sembra ormai tutta da riscrivere.
Nel 2024 possiamo, dunque, affermare che “Jesolo è caratterizzata da estati calde ed umide con temperature massime che in alcuni periodi, complice l’anticiclone africano, superano i 35°. Gli inverni sporadicamente freddi limitatamente al periodo dicembre-gennaio ove le temperature possono scendere di qualche grado sottozero. Le nevicate sono ormai un miraggio mentre la piovosità è distribuita in maniera disomogenea nel corso dell’anno con i mesi più prolifici marzo, maggio e in autunno. Risultano in aumento del 75% i fenomeni meteorologici estremi con nubifragi e grandinate sempre più frequenti nel periodo estivo ”. Secondo l’ultimo rapporto del servizio sul cambiamento climatico di Copernicus, il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato, ma proprio in questi ultimi giorni una speranza giunge dalla Corte europea dei diritti dell’uomo che ha condannato la Svizzera, in una sentenza storica, per non avere tutelato i diritti umani nel rispetto degli obblighi sul clima. Chissà che questo non diventi un monito per i 193 Paesi delle Nazioni Unite, tra cui l’Italia, aderenti all’agenda 2030.