Una classica estate italiana

Dopo essere stati abituati, negli ultimi anni, a mesi estivi piuttosto roventi, quest’anno sembra tornare di moda la classica estate italiana caratterizzata da temperature sì calde, ma non bollenti.

Se, infatti, nelle ultime estati, a farla da padrone è stato l’anticiclone africano con ondate di calore a ripetizione, giugno parte addirittura con le alte pressioni ancora molto distanti dal nostro Paese. Quello che potrebbe accadere nelle prossime settimane dipenderà tutto da una figura tanto attesa e cioè l’anticiclone delle Azzorre, un’area di alta pressione di origine sub-tropicale oceanica presente solitamente sul medio oceano Atlantico, in prossimità, appunto, dell’arcipelago delle isole Azzorre. Gli annali della meteorologia ricordano queste situazioni molto frequenti negli anni ‘70 e ‘80 ma, poi, per molti decenni la figura atlantica si è fatta intimidire dal prepotente soffio sahariano che, molto spesso, ci ha fatto boccheggiare non poco.

In base ai suoi movimenti, l’anticiclone delle Azzorre di solito influenza la situazione meteorologica su buona parte dell’Europa, abbracciando spesso il Mediterraneo ed estendendosi, poi, a volte fin l’area del Circolo Polare Artico. Questa configurazione tende a preservare il nostro Paese dalle perturbazioni, garantendo tempo buono e temperature elevate, ma non troppo. Tuttavia questa situazione può lasciare spazio a possibili infiltrazioni orientali fredde in quota, aumentando concretamente le possibilità di temporali localmente molto intensi e, in alcuni casi, anche con il rischio di grandine. Per il momento, dunque, lasciamo nel cassetto dei ricordi il caldo africano e godiamoci queste giornate dal cielo azzurro, senza afa e con qualche temporale. Per il sole rovente sicuramente questa lunga estate avrà modo di farsi sentire.

Mi chiamo Vincenzo Clarizia, da poco passata la soglia dei 50 anni ma solo all’anagrafe!! Si perché lo spirito giovanile me lo porto dentro da sempre, così come la passione per la meteorologia. Sin da bambino, racconta la mia mamma, preferivo prendere in mano una bacchetta di legno davanti ad una cartina geografica dell’Italia e imitare il grande Generale Bernacca come descriveva le previsioni del tempo alla TV.

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