Extravergine di valore
L’Italia oggi è uno dei più grandi produttori di olio extravergine del mondo; quasi un terzo della produzione mondiale avviene in Italia, con più di 500 diversi cultivar di olive. Come facciamo a scegliere l’olio giusto e a capire la qualità? Esistono i sommelier dell’olio, ma qui mi limiterò ad alcuni consigli.
Grandi nemici della qualità e della conservazione sono luce e calore. Tenete, quindi, le vostre bottiglie al fresco e al buio. All’acquisto preferite bottiglie scure, piccole e tappate bene. L’ossigeno accelera la perdita di caratteristiche organolettiche. Preferite un monocultivar a olii con molte provenienze. Assolutamente di produzione nazionale.
Le sensazioni organolettiche di un olio buono ruotano attorno ai messaggi di carciofo, erbe aromatiche, ravanello, frutta secca e sensazioni gustative leggermente amaricanti e lievemente piccanti. Sui vari usi, un olio delicato adatto al pesce sceglietelo proveniente da varietà taggiasca. Forte e deciso per carni ai ferri da varietà carolea o coratina. Per condire insalate varietà frantoio.
Ma, soprattutto, ricordate che la qualità va giustamente pagata e un buon olio extravergine di oliva merita un piccolo sforzo economico.