La storia e l’arte culinaria sulle pendici del Montello
A Nervesa della Battaglia, sorgono due monumenti simbolo della nostra storia, entrambi profondamente segnati dalla memoria della Grande Guerra. Uno è un edificio religioso, che rappresenta la devastazione portata dalla guerra, l’altro un mausoleo, che he custodisce le spoglie di quasi diecimila soldati italiani caduti sul fronte del Piave. Parliamo dell’Abbazia di Sant’Eustachio e del Sacrario del Montello. Quest’ultimo è un imponente e severo edificio, realizzato nel 1935, per ospitare i resti dei caduti italiani provvisoriamente sepolti in 120 cimiteri collocati alle spalle del fronte, dopo la rotta di Caporetto. Ma la guerra ha lasciato il suo pesante ricordo anche sul patrimonio storico-artistico del nostro mondo e l’Abbazia di Sant’Eustachio ne rappresenta un esempio eccezionale. L’edificio, che risale al ‘500 ed era monastero benedettino, assunse nei secoli sempre maggior importanza come centro culturale, tanto da ospitare numerosi letterati, come Monsignor Giovanni della Casa, autore del Galateo.
Nel 1918, a causa della sua posizione sopraelevata ed utilizzata come punto di osservazione, diventò bersaglio dell’artiglieria austriaca, che pose in essere l’ultimo gigantesco sforzo di rompere le difese Italiane e dilagare oltre il Piave. Oggi l’edificio è stato recuperato, ma senza restaurare integralmente la struttura, così da creare un suggestivo ambiente “a cielo aperto”, che ospita anche una piccola enoteca, gestita dalla cantina Giusti Wine, che si è fatta carico dei costi dell’intervento. Dalle mura dell’abbazia si nota, ai piedi del Montello, la cantina, che ha adottato una soluzione molto originale, collocando un vigneto sulla copertura dell’edificio e che merita sicuramente una visita. Per una sosta culinaria, a poca distanza, sempre in comune di Nervesa, in un complesso del 1500, c’è l’antica Osteria Milork, un locale veramente interessante, che propone molte specialità culinarie, tra cui un intero menù a base di baccalà.