La gentilezza fa star bene
Parlare di gentilezza può sembrare strano e lontano da molti comportamenti che quotidianamente viviamo. Il valore della cortesia e della gentilezza sembrano un po’ sbiaditi e fuori moda, spesso scambiati per debolezza o con l’incapacità di una netta presa di posizione. Essere gentili non vuol dire essere sempre e comunque disponibili ed arrendevoli per timore di non essere accettati o per un forte bisogno di approvazione. È importante saper dosare in modo equilibrato la disponibilità verso gli altri ed evitare che sovrasti i propri bisogni e le proprie necessità. Essere gentili va al di là di un semplice comportamento: la gentilezza implica un modo di essere che coinvolge il nostro sé nel rapporto con gli altri.
È la capacità di agire con altruismo e attenzione, senza aspettarsi ricompense immediate. I bambini, già dai sei mesi, esprimono comportamenti affabili verso gli altri. Sembra, quindi, che la mancanza di atti gentili sia il prodotto della spinta all’individualismo, propria della società attuale. I gesti gentili sono diventati rari perché siamo più portati a pensare a noi stessi e tendiamo ad evitare comportamenti che “ci fanno perdere tempo”. Ciò nonostante, è bene ricordare che si può scegliere di essere gentili e tale scelta produce un benessere non solo nei destinatari della nostra gentilezza, ma anche in noi stessi che la pratichiamo.
Studi scientifici dimostrano che fare del bene aumenta il benessere psicologico, sociale e fisico.
Se praticata costantemente agisce sul nostro umore, prevenendo lo stress e generando sicurezza e fiducia in noi stessi. Fare qualcosa di gentile, ci fa sentire bene, anche grazie all’aumento dei livelli di dopamina che produce una sensazione di euforia seguita da una calma naturale. Durante le nostre giornate, invece, di attendere che l’altro sia gentile, possiamo essere noi a fare il primo passo: in questo modo si attiva una sorta di contagio benefico, visto che chi riceve un atto di gentilezza è più propenso a fare altrettanto.
In tal modo, la gentilezza, da atto individuale, si trasforma così in un catalizzatore di cambiamento positivo su larga scala, in grado di migliorare la qualità della vita e creare ambienti più solidali e armoniosi. Piccoli gesti quotidiani come un sorriso, un grazie, un mettersi nei panni degli altri, … possono generare grandi effetti, trasformando la percezione della vita e creando un circolo virtuoso di benessere.









