Le emozioni lecite
Lo spirito natalizio con sempre maggior anticipo fa breccia nella nostra quotidianità. Se, fino a qualche anno fa, era la norma vedere gli addobbi e le luci dall’8 di dicembre, oggi già a metà novembre si iniziano a scorgere i primi scintillii e le prime decorazioni natalizie. Molte persone vivono questo momento con la presenza di sentimenti positivi, come gioia e speranza, attendendo con trepidazione tutto ciò che il Natale porta con sé. Non tutti, e non sempre, possono però sintonizzarsi emotivamente con questo periodo dell’anno, perché talvolta i giorni rossi sul calendario rappresentano più una punizione che un premio. Alcuni, come il Grinch, non vedono l’ora che tutto finisca il più in fretta possibile.
Il Natale è una cassa di risonanza che amplifica i sussurri emozionali che corrono sottopelle tutto l’anno, ma che arrivano ad urlare in questo periodo. La grande ambivalenza che si vive è spesso causa del disagio. Il Natale, di fatto, è preceduto da grandi preparativi e tutto è circondato da contesti e situazioni che rimandano a un senso di positività, di bontà, di altruismo e generosità. Simbolicamente ha un valore molto forte nel ricordarci che è quasi d’obbligo essere felici, sorridenti e accomodanti con familiari, amici e conoscenti. Culturalmente ci viene tramandato un chiaro messaggio: “a Natale devi essere felice”. Questo, in molte persone, genera un senso di inadeguatezza e frustrazione sentendosi fuori luogo per il fatto di non provare tutta questa positività.
Si viene, insomma, a creare una dissonanza tra quello che sentiamo e quello che dovremmo sentire.
Questi giorni per tanti parlano di felicità, per altri di malinconia, tristezza, fastidio, ipocrisia, solitudine, preoccupazioni, ingiustizia. Ognuno di questi sentimenti è legittimo e ognuno dovrebbe sentirsi libero di vivere il Natale in sintonia con le sue emozioni. Rinnegare le emozioni non è la soluzione. Se durante le festività natalizie si sperimentano sensazioni e sentimenti negativi è meglio prenderne coscienza, piuttosto che far finta di niente.
Accettare il nostro stato d’animo è il primo passo che ci consente anche di concentrarci su quanto di buono o positivo accade intorno a noi. Di per sé, il Natale potrebbe essere un’occasione anche per imparare a fare i conti con emozioni e sentimenti che ci generano frustrazione: laddove, consapevoli, noi possiamo sempre cambiare il modo con il quale affrontiamo le situazioni, Natale incluso.