L’effetto alone e gli errori di giudizio

È il fenomeno per cui la valutazione di una singola caratteristica di qualcuno o qualcosa si estende alla valutazione globale della persona o dell’oggetto. È una trappola della percezione. La realtà che ci circonda è complessa, nulla è bianco o nero e a volte la varietà ci travolge o, semplicemente, non possediamo tutti gli strumenti necessari per affrontarla. Allora, tendiamo a semplificare e ci lasciamo trasportare dalla prima caratteristica che conosciamo. Tale fenomeno si manifesta di continuo nella vita quotidiana. Ad esempio, se una persona è molto bella ed attraente, tendiamo ad attribuirle tutta una serie di caratteristiche positive senza verificare se le possiede o meno, la vediamo intelligente, sensuale, graziosa, ecc.

Se, invece, qualcuno ci sembra brutto, possiamo pensare che sia una persona noiosa e poco socievole.

L’effetto alone si manifesta anche quando veniamo a conoscenza della professione di qualcuno, catalogandolo a seconda che sia un medico, un falegname o un addetto alla reception. Possiamo osservare l’effetto alone persino durante i colloqui di lavoro: se il selezionatore vede una caratteristica positiva nel candidato, tende a trascurare o a prestare meno attenzione agli aspetti negativi e viceversa. È molto sfruttato anche nella pubblicità. Per esempio, i prodotti pubblicizzati da un gradevole e famoso testimonial sono venduti maggiormente, grazie all’effetto alone, proprio perché le caratteristiche positive del personaggio famoso sono trasferite sull’oggetto. Gli stessi politici utilizzano, in modo abile, l’effetto alone a loro vantaggio. Di fatto, questo bias cognitivo confonde la nostra capacità di giudizio e ci porta a non valutare con accuratezza le persone e le situazioni.

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Ogni volta che esprimiamo un giudizio o prendiamo delle decisioni, anche quando ci sforziamo di essere il più razionali possibile, siamo soggetti a una serie di meccanismi mentali viziati, che in maniera più o meno importante influenzano il contenuto delle nostre decisioni.

La nostra mente e la nostra percezione ci influenzano costantemente, per cui saremo sempre esposti a queste trappole, proprio perché agiscono fuori dalla nostra consapevolezza. Possiamo, però, cercare di analizzare meglio le situazioni e con più lucidità, prima di prendere una decisione o esprimere un giudizio. Quindi, la prossima volta che votate per un politico, o considerate l’acquisto di un capo firmato o decidete se farvi piacere qualcuno, chiedetevi se l’effetto alone è in funzione.

State davvero valutando globalmente una persona o un prodotto? Il vostro giudizio si fonda su una valutazione accurata o è offuscato da altro? A volte, un semplice controllo e qualche domanda in più, potrebbe risparmiarci dal votare per la persona sbagliata, buttare via soldi o evitare di rifiutare qualcuno che magari potrebbe rivelarsi una persona speciale.

È una psicologa clinica, psicoterapeuta sistemico – relazionale, mediatore familiare e terapeuta E.M.D.R. Svolge la libera professione a Jesolo, oltre all’attività di consulenza e terapia rivolta al singolo, coppia e famiglia, si occupa di formazione in collaborazione con Enti pubblici e privati. Si occupa anche di supervisione e coordinamento di strutture per l’infanzia 0-6 anni. Per scrivere a Petra Visentin: petravisentin@gmail.com

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