Yoga o ginnastica?
Yoga e ginnastica sono la stessa cosa? No! E la differenza è più grande di quanto tu possa pensare!
Asana è una parola in lingua sanscrita per indicare le posture, le posizioni di yoga. Patanjali, nella sua opera “Yoga Sutra”, ritenuta uno dei testi più importanti dello yoga, parla solo di un asana: la posizione seduta utilizzata per la pratica più raffinata dello yoga, la meditazione. Lo scopo degli altri esercizi fisici era quello di mantenere il corpo sano per la sessione di meditazione, perché le sensazioni e i dolori di un corpo malato disturbano la pace della mente rendendo più difficile la ricerca dell’illuminazione.
Ogni asana ha un nome in sanscrito ed è ispirato alla natura, agli animali, a figure mitologiche e/o a parti del corpo.
Esistono centinaia di posizioni e innumerevoli varianti, che agiscono su di noi come una sorta di codice. Il loro effetto è triplice: fisico, mentale ed energetico. Certi asana richiedono forza e resistenza, altri flessibilità o equilibrio. Di conseguenza gli effetti delle posizioni non sono gli stessi e non influenzano tutti allo stesso modo. Lo yoga è una scienza esperienziale e l’osservazione di sé ha un ruolo fondamentale.
Cosa influenza l’effetto degli asana?
Principalmente la posizione delle ossa e delle articolazioni, il tono muscolare, l’attenzione e la respirazione. È molto importante l’ordine degli asana, gli effetti delle singole posizioni possono indebolirsi o rafforzarsi a vicenda, in questo sta l’arte e la maestria dell’insegnante nel creare una pratica.
In sintesi, gli asana – a differenza della ginnastica – sono sincronizzati con la respirazione, il loro effetto è triplice, sono posture anatomicamente ed energeticamente perfette, hanno anche un significato simbolico e il loro scopo fondamentale è quello di calmare la mente. Sono esercizi potenti eseguiti consapevolmente che invece di stancare il corpo, lo rinfrescano e lo riequilibrano!