Alberto Toso Fei: la mia Venezia

Nato come giornalista, appassionato, anzi, innamorato della sua Venezia, negli anni ha saputo raccontare la città, i suoi misteri, le sue storie, le sue cronache. Ha scritto una serie di titoli tra storia e mito, cronaca e leggenda, in una sorta di viaggio nel tempo, arrivando persino alla mappatura di oltre seimila graffiti incisi nelle pietre. È diventato, a ragione, il punto di riferimento per la storia di Venezia. Anzi, Alberto Toso Fei “è” il narratore di Venezia. E, dopo molti saggi, eccolo in libreria con il suo primo romanzo, “Il piede destro di Byron”, che presenterà a Jesolo il 31 agosto, in piazza Milano. Naturalmente ambientato a Venezia.

Alberto, perché questa virata sulla narrativa?

«Perché era arrivato il momento, dopo tanta saggistica. Nel raccontare mille vicende veneziane ho fatto tanto lavoro di verità, senza mai inventare nulla; volevo, da un lato pensare ad una storia frutto di fantasia, ma dall’altro avere la possibilità di raccontare Venezia ponendo la verità su un altro piano».

E, a quanto pare, la cosa sta piacendo…

«Mi sta dando molte soddisfazioni. È stato già ristampato ma, soprattutto, la cosa più importante che noto è che piace a chi lo legge».

Avrà un seguito? E, nel caso, abbandonerai la narrazione condotta fino ad ora?

«Per rispondere alla prima domanda: visti i presupposti, penso che il libro potrà avere un seguito. Senza contare che il personaggio principale, investigando a Venezia, ha potenzialmente molte storie da raccontare. Non andrà, però, a sostituire il mio lavoro di scoperta e di scavo archeologico, in una Venezia che offre sempre molto. Sono felice perché sono riuscito, in qualche modo, a fare qualcosa di nuovo e di diverso».

Ma Venezia cos’ha ancora da dare e da offrire?

«Moltissimo! È una città che ti illudi di conoscere fino in fondo, ma poi ti sorprende perché ti fa scoprire aspetti che non consideravi. Io stesso, dopo trent’anni di studi, di raccolte, aneddoti, notizie… ogni giorno imparo qualcosa di diverso. Ti illudi di poterla cattura ed invece ti svela sempre qualcosa di nuovo. Vedi, ad esempio, la cosa dei graffiti».

Per scoprire le attività ed i lavori di Alberto: www.albertotosofei.it.

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