Evgeniya Pankratova: dipingo le emozioni

Sono arrivati a Jesolo da tutta Italia e da buona parte dell’Europa, ci terranno compagnia durante l’estate nelle varie piazze, sono gli artisti di strada che, con le loro esibizioni, regalano ogni sera momenti speciali alle persone che si fermano a guardarli. Abbiamo incontrato Evgeniya Pankratova, giovane pittrice russa.

Da quanto fai la pittrice?

«La passione per l’arte e, soprattutto, per la pittura l’ho avuta fin dall’infanzia, già all’età di sei anni sapevo che da grande sarei diventata un’artista. Ho iniziato la mia formazione professionale a quindici anni, entrando nel collegio artistico di Mosca, dove ho studiato pittura e disegno accademico. Nel 2016 mi sono iscritta all’accademia di Belle Arti di Firenze, al corso di grafica d’arte, dove mi sono laureata nel 2020».

Perché hai scelto di farlo nelle strade e nelle piazze?

«Fin da ragazzina sono sempre stata innamorata di Jesolo, da quando siamo venuti una volta in vacanza con la mia famiglia. Qui ho conosciuto alcuni artisti di strada e ho deciso di provare. Faccio ritratti, un genere che è sempre stato nelle mie corde».

Cosa ti piace del fare arte in strada?

«Mi piace la comunicazione con le persone dal vivo».

L’emozione più grande che hai vissuto in strada?

«Il momento più emozionante è sempre quando mostro il ritratto finito. La reazione, in particolare dei bambini, è indimenticabile».

Come percepiscono le persone l’artista di strada?

«Non pensavo, ma ho scoperto che le persone sono abituate da tempo a questa forma d’arte».

La tua famiglia ti appoggia?

«Sì, la mia famiglia viene quasi ogni sera a vedermi disegnare».

Si può vivere di questo?

«Basandomi sulla mia esperienza di poco più di due mesi qui a Jesolo, posso dire che non si può vivere solo di questo, principalmente a causa delle situazioni atmosferiche che condizionano tante serate: vento, pioggia o troppo caldo. Attualmente, il mio obiettivo è mettere da parte qualcosa per poter terminare la serie delle mie opere di pittura, che si chiama “Garden of Living Growth”, che ho già iniziato, per poi poterla esporre a Jesolo o nella provincia di Venezia».

Il tuo sogno nel cassetto?

«Dire la mia parola nel mondo dell’arte».

Un consiglio a chi vorrebbe ma ha paura di affrontare il pubblico della strada?

«Dove c’è paura, c’è sempre un punto di crescita».

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