«Benvenuti nella mia palestra delle emozioni»
Gloria, perché hai deciso di prenderti una pausa dai concerti?
«Questa vita mi ha dato molto, ma mi ha anche tolto altrettanto. Ho sentito che questo fosse il momento utile per fermarmi e di fare raggiungere le mie radici alle persone che mi stanno più vicine».
Cos’è C# See Sharp?
«E’ un modo per aiutare qualche giovane pieno di talento, ma con qualche fragilità (troppo sensibile) ad affrontarlo con gioia. Se non impariamo ad allenare l’emotività, di pari passo con la tenchè, le emozioni poi avranno la meglio e ne verremo sopraffatti quando meno che lo aspettiamo. Mi preme fornire gli strumenti per ritrovare quella gioia vibrante che chiamiamo musica».
Gloria, ma è vero che avresti voluto fare la rock star?
«Certo! A 13 anni facevo parte di una band composta da amici. Pensate che avevo questo soprannome: Roxy. Ed ancora oggi, quando torno a Jesolo, mi chiamano così».
Ma come hai iniziato a suonare?
«Si potrebbe dire per caso o, meglio, grazie ad una amica molto timida, Augusta. Accompagnavo lei ai corsi, proprio per questa sua timidezza. Poi io ho proseguito e lei ha seguito un’altra strada. Pensate che a casa mi divertivo a suonare il piccolo pianoforte rosso, facendo i concerti alle bambole; avevo 3 anni».
Da allora ne hai fatta di strada…
«Il mio debutto da sola a 4 anni e mezzo, mentre ne avevo 11 quando ho suonato accompagnata dall’orchestra ed ho affrontato tournèe internazionali prima ancora di diventare maggiorenne. Suono in pubblico da 32 anni».
Il posto più strano dove hai suonato?
«All’Isola di Pasqua. Non solo non c’era il pianoforte, che hanno portato con l’elicottero, ma in generale non c’era mai stato un concerto di musica classica. Suonavo in una baia, tra polli, tacchini, cavalli selvaggi, poni… tanti animali dell’isola che si sono incuriositi e si sono avvicinati. E’ un’isola che ha moltissimi cavalli selvaggi, meravigliosi. Ma sono stata in tanti posti così ed ovunque ho voluto fare un regalo con la mia musica. Ho sempre sentito che ciò che stavo facendo aveva un valore incredibile».