Il banco

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Chiamatemi pure sentimentale, ma bere al banco appoggiare i gomiti sul bancone e osservare il mondo attorno ha un fascino particolare.

Non parlo del bere, può essere un cocktail o un distillato ma quel legno o quel marmo,
sia che tu sia dietro, nel mio caso per molti anni, o che tu sia davanti…che bello!
Sempre più spesso oramai i bar sono senza sgabelli, qui apro una piccola polemica, si pensa più alla Drink List che all’imparare a conversare con il cliente.
La nostalgia oggi è nel poter sederti al bancone senza aver davanti un muro di shaker, bicchieri, ampolle varie, il Bartender rigorosamente con la testa bassa sulla preparazione del drink per poi, dopo qualche tempo vederti e fare un cenno di saluto. Un cenno!
Sono cresciuto, dietro al banco, con l’idea di comunicare con il cliente, capire cosa vuole, percepire il suo stato d’animo e far passare a quel cliente del BUON tempo, al di là del drink che beve.

Facciamo un piccolo salto temporale, sono a Mestre e nel giro di qualche centinaio di metri trovi, ci trovavi fate attenzione, ben cinque cocktail bar come li chiamiamo oggi. Dedalus vicino alla stazione, oggi improponibile visto quello che gira per le stazioni, con un grande professionista, Guido Fusaro, poi per moltissimi anni il Capo Barman del Hotel Cipriani alla Giudecca. Pagoda con un Silvestrini al comando, potevi bere benissimo. American Bar, Chiocciola e Bar Sport con Gianni Martini, un istrione, in tutti questi bar entravi e…sorriso, saluti, eleganza, sgabelli al banco ma soprattutto ti sentivi parte del contesto, parlavi con gli altri clienti anche se non li conoscevi, entravi nell’ultima discussione e…ti ritrovavi il giorno dopo o qualche giorno dopo.

Perché?

Perché quel legno o marmo che sia crea amicizie, conoscenze, rapporti e se anche poi non ti frequenti, ma quelle ore passate assieme ti fanno star bene, ti scaricano dallo stress del lavoro, dai pensieri e cosa bella il banco è democratico, stai con tutti e con tutti puoi parlare, ridere e magari ci può anche nascere una storia, ne so qualcosa!

Delle storie nate al banco si potrebbe scrivere un’enciclopedia, ovviamente ci vogliono due persone e un Bartender che diventa l’attore principale, il collante tra le due altre storie.

Devi percepire che c’è già una qualche intesa nell’aria e attraverso il tuo SAVOIR FAIRE un piccolo aiuto lo puoi dare…e…quel che nasce a Las Vegas rimane a Las Vegas.

La cosa bella è il giorno dopo, Lei arriva e ti racconta cosa è successo, con la discrezione tipica delle donne, perciò molto fumosa e cerchi di capire attraverso i gesti e segni del viso, poi arriva Lui e avete presente il pescatore che ha preso una sardina e ti vuol far vedere uno squalo? Ecco!!!!

Meraviglioso, bellissimo BANCO!

Roberto Pellegrini. E' uno dei barman più esperti e noti d'Italia. Si dedica con grande passione alla formazione dei giovani. E' formatore Accademia delle Professioni.

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