C’era un…tempo

C’era un… tempo la meteorologia, una scienza imperfetta che nel corso dei secoli ha cercato di studiare le caratteristiche fisiche e chimiche della nostra troposfera. I popoli antichi attribuivano i fenomeni meteorologici alle superstizioni oppure  all’ira degli dei, ai loro capricci, basti pensare a Zeus, Eolo o Poseidone! Fortunatamente poi l’interesse e soprattutto l’atteggiamento nei confronti di questa scienza è cambiato grazie alla razionalità di Aristotele!

Fu proprio lui il primo a mettere un po’ d’ordine basandosi sul principio delle osservazioni dei fenomeni cercando di dare le spiegazioni logiche a quanto accadeva. Ma il secolo scorso la meteorologia ha segnato la sua più grande evoluzione dapprima tecnico scientifica poi tecnologica. In questo passaggio è stato importante il ruolo del trio Bernacca, Baroni e Caroselli.

Dagli anni ‘70 agli anni ‘90 questi Supereroi della Meteorologia hanno avvicinato i telespettatori a questo mondo con l’informazione ed il piacere di imparare qualcosa di nuovo con parole semplici, grazie alla loro pacatezza e simpatia. Era diventata anche cultura e conoscenza in cui nei limiti tecnologici di allora, ne avevano fatto un valore aggiunto, senza mai osare perché l’obiettivo era quello di alimentare soprattutto fiducia.

Oggi ci troviamo davanti a tanti modelli matematici e paradossalmente nonostante sia migliorata l’attendibilità delle previsioni, il progresso viene percepito come un passo indietro, proprio perché si cerca di conoscere più nel dettaglio, per filo e per segno e spesso con diversi giorni di anticipo l’evoluzione del tempo. Forse dovremmo tornare a vedere la meteorologia con gli occhi di quei tre Supereroi, appassionarci ed emozionarci come quando ascoltavamo in tivù la sigla di “Che tempo fa”.

Mi chiamo Vincenzo Clarizia, da poco passata la soglia dei 50 anni ma solo all’anagrafe!! Si perché lo spirito giovanile me lo porto dentro da sempre, così come la passione per la meteorologia. Sin da bambino, racconta la mia mamma, preferivo prendere in mano una bacchetta di legno davanti ad una cartina geografica dell’Italia e imitare il grande Generale Bernacca come descriveva le previsioni del tempo alla TV.

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