Maggio pazzarello!

Un grande classico proverbio popolare recitava “Marzo pazzerello guarda il sole e prendi l’ombrello”. Ebbene, nell’ultimo decennio questo detto sembra molto appropriato al mese di maggio. Anche quest’anno, con gli operatori turistici intenti a mettere a punto le varie strutture ricettive e le spiagge pronte a prendere sembianze estive, ecco i capricci del meteo salire alla ribalta con una piovosità simile al più classico dei mesi autunnali e, soprattutto, con le temperature al di sotto delle medie stagionali di diversi gradi. Tutta colpa dei cambiamenti climatici che, in un certo senso, stanno influenzando le stagioni. Quest’anno sul territorio jesolano sono già caduti circa 600 mm di pioggia e, di questi, quasi 200 solo nel mese di maggio.

Quello che più preoccupa, poi, è il modo in cui vengono distribuite queste precipitazioni, solitamente sotto forma di nubifragio ed in un lasso di tempo breve. L’aumento delle temperature medie annuali stanno cambiando le dinamiche ed i fenomeni atmosferici; purtroppo l’energia in gioco risulta triplicata rispetto al normale e, di conseguenza, la reazione è sotto gli occhi di tutti. Entrando nello specifico di questo mese, l’assenza dell’anticiclone delle Azzorre e Nord africano sul Mediterraneo ha fatto sì che la porta atlantica rimanesse aperta alle perturbazioni che, invece di scorrere a latitudini più alte, si sono tuffate nel mare nostrum.

Quello che più preoccupa, poi, è il modo in cui vengono distribuite queste precipitazioni, solitamente sotto forma di nubifragio ed in un lasso di tempo breve. L’aumento delle temperature medie annuali stanno cambiando le dinamiche ed i fenomeni atmosferici; purtroppo l’energia in gioco risulta triplicata rispetto al normale e, di conseguenza, la reazione è sotto gli occhi di tutti. Entrando nello specifico di questo mese, l’assenza dell’anticiclone delle Azzorre e Nord africano sul Mediterraneo ha fatto sì che la porta atlantica rimanesse aperta alle perturbazioni che, invece di scorrere a latitudini più alte, si sono tuffate nel mare nostrum.

Mi chiamo Vincenzo Clarizia, da poco passata la soglia dei 50 anni ma solo all’anagrafe!! Si perché lo spirito giovanile me lo porto dentro da sempre, così come la passione per la meteorologia. Sin da bambino, racconta la mia mamma, preferivo prendere in mano una bacchetta di legno davanti ad una cartina geografica dell’Italia e imitare il grande Generale Bernacca come descriveva le previsioni del tempo alla TV.

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