È ora d’estate

Anche se solitamente le chiamiamo piante da interno, a volte dimentichiamo che le piante nascono tutte fuori e che non esiste nessuna casa fatta per farle vivere bene come all’esterno.

Quindi, appena possibile, appena le temperature in primavera si sono stabilizzate, spostatele dove sono nate, all’esterno!

Vi garantisco che vi ricompenseranno a fine stagione con un aspetto molto rigoglioso

Il beneficio che le piante da interno possono ottenere dallo spostamento in esterna durante la stagione calda, credetemi, è impareggiabile.

Sono un grande fan delle “vacanze primaverili/estive” delle nostre amate piante da interno, vi spiego ora perché e, soprattutto, come muoverle dalla casa all’esterno senza causare loro stress attraverso un processo che gli anglosassoni chiamano ‘harden off’ e che, in italiano, potremmo tradurre piò o meno letteralmente con ‘indurimento’, ‘irrobustimento’ o ‘acclimatamento’.

Il primo fattore di beneficio è la pioggia. Sì, la pioggia è una benedizione per le piante: è la migliore delle acque che possiamo fornire loro. L’acqua piovana sembra essere particolarmente ricca di azoto ed è il principe della vegetazione. Vedrete che le piante risponderanno in maniera entusiastica all’acqua piovana.
L’acqua piovana, inoltre, tiene lavata la superficie delle lamine fogliari dalla polvere e, per quanto bravi siamo a spolverarne le foglie, l’effetto della pioggia batterà ogni pannetto antipolvere o trucco della nonna. Inoltre, costerà zero fatica! Se avete dei pannelli solari sui tetti delle vostre case sapete bene quanto una regolare pulizia di queste superfici aumenti l’efficienza delle celle, consentendo una maggiore produzione di energia. Sì, perché le foglie funzionano proprio come un pannello fotovoltaico

Altro fattore da considerare: l’aria di casa e l’aria aperta. Per quanto funzionino bene i sistemi di condizionamento e ricircolo vi posso garantire che le piante (avvezze a starsene in natura all’aria aperta) la percepiranno sempre come viziata. Il riscaldamento dell’aria tramite sistemi tradizionali (stufe, caminetti, termosifoni) o con altro tipo di trattamento (split, riscaldamento a pavimento…) determina un abbassamento dell’umidità in essa presente. Bel guaio per piante che il più delle volte provengono da foreste tropicali umide. Anche il condizionatore che ci aiuta a raffrescare la casa nei mesi di calura opera con principi di deumidificazione che riducono pesantemente il tasso di acqua nell’aria. Concludendo: le umide e calde estati afose della pianura padana sono ottime le piante tropicali si sentono davvero a casa loro.

Autore /

Progettista e compositore floreale, ha appreso questa professione attraverso l’attività di famiglia e molti studi in questo ambito. Propone realizzazioni romantiche, razionali, sensibili. Flowerdesigner nella storica fioreriaroma Jesolo, tutor nella trasmissione Detto Fatto su Rai2

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