I tesori della Riviera del Brenta

Sulla Riviera del Brenta, le sue meravigliose ville, gli scorci che le anse che il fiume rivelano, la storia e le leggende che ammantano di magia questi luoghi fuori dal tempo, è difficile raccontare qualcosa di originale, tanto famosa è questa via d’acqua, sulla quale il celebre burchiello trasportava, tra il XVI ed il XVIII secolo, i patrizi veneziani nelle loro magnifiche residenze di campagna.

Cercheremo, quindi, di soffermarci su qualche aspetto meno noto, così da suscitare la curiosità di almeno un lettore che possa, magari in una delle prossime mattine d’autunno, decidere di affrontare il traffico di Marghera per riemergere poi in questo luogo spettacolare.

Una delle prime dimore veneziane che si incontrano, appena fuori il centro di Mira, è villa Foscari, detta La Malcontenta, realizzata attorno al 1560 su progetto di Andrea Palladio. I Foscari, patrizi veneziani la cui casata spicca sin dall’inizio nel Libro d’Oro della nobiltà lagunare, gli stessi di Cà Foscari, per intenderci, vollero realizzare in terraferma, ma a breve distanza da Venezia, una residenza “di campagna”, vocata non tanto all’amministrazione dei terreni agricoli, quanto al riposo, al divertimento ed agli ozi letterari.

La villa sorge su un piano rialzato e le sale nobili sono accessibili attraverso un’imponente scalinata, che si stagliano sulla facciata principale, rivolta verso l’acqua.

Ma tutte e quattro le facciate sono degna espressione della maestria di Palladio: soprattutto quella posteriore, rivolta alla campagna e, quindi, tradizionalmente meno pregevole, che è invece un mirabile esempio architettonico del massimo risultato attraverso l’utilizzo di materiali poveri.

Gli affreschi dello Zelotti riempiono l’interno (sarebbe oltremodo riduttivo scrivere semplicemente che lo “decorano”) ed il parco esterno dona a tutta l’area un’atmosfera quasi irreale.

E, questo, ci porta all’origine del nome con il quale è conosciuta la villa: si narra, infatti, che una nobile dama Foscari vi venne relegata per gli ultimi trent’anni della sua vita, al fine di scontare la propria condotta licenziosa ed offensiva della morale del tempo, tanto accondiscendente per quanto riguardava i maschi, quanto rigida e severa a proposito delle donne.

Atteggiamento, questo, solo in apparenza oggi superato.

Ma questa è un’altra storia…

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